PANORAMA ARTISTICO Il Neoclassicismo e le sue basi teoriche le compostezza e una capacit di dominare impulsi e passioni, traducendosi in espressioni serene e distaccate capaci di dimostrare la grandezza dell animo umano anche quando scosso da drammatici tormenti. IL RECUPERO DELL ANTICO X L approccio razionalistico della filosofia illuminista influenza profondamente le espressioni artistiche contemporanee, traducendosi in una ricerca di essenzialit e forme pure, semplici. In opposizione alla ridondanza barocca seicentesca, gli artisti neoclassici, come i filosofi di questo periodo, adottano un linguaggio asciutto, razionale e privo di eccessi decorativi. L arte classica, anche grazie ai rinvenimenti di Ercolano e Pompei, che sprigionano il fascino di una civilt scomparsa e considerata quasi inarrivabile, rappresenta il modello assoluto dei valori su cui si concentrano le loro ricerche: bellezza ideale, grazia e semplicit . L ESTETICA NEOCLASSICA X L approccio all antichit che caratterizza questo periodo fortemente influenzato dalle teorie di Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), brillante archeologo di origine tedesca stabilitosi a Roma nel 1755, dove percorre una brillante carriera diventando prima bibliotecario e consulente del cardinale Alessandro Albani (1692-1779), uno dei pi ragguardevoli collezionisti di arte antica, e poi Soprintendente alle antichit di Roma, incarico (precedentemente svolto anche da Raffaello) che gli garantisce fama internazionale. Attraverso i suoi studi sull arte greca, da lui considerata il vertice della bellezza antica, Winckelmann fissa gli elementi teorici dell arte neoclassica. I suoi scritti pi influenti, tradotti immediatamente in molte lingue, sono i Pensieri sull imitazione delle opere greche in pittura e scultura (1755), considerati il manifesto teorico della nuova tendenza estetica, e la Storia dell arte nell antichit (1763-64), che propone una visione sistematica dell arte greca in quattro fasi. Fin dal suo primo scritto Winckelmann contrappone alla ridondanza decorativa del Barocco «la nobile semplicit e la quieta grandezza delle statue greche»; esse, sostiene, costituiscono un modello supremo di bellezza ideale, fissata in una forma assoluta ed eterna, cos perfetta da non esistere nella realt . Per raggiungere tale perfezione l artista deve scegliere un modello di riferimento nel prototipo di una antica statua greca (per esempio, Apollo per rappresentare la bellezza divina). Stabilito il modello, dovr individuare degli esempi in natura per le singole parti (le spalle, le gambe, la schiena, il volto e cos via), che egli dovr epurare dalle imperfezioni e poi sintetizzare in un processo creativo per arrivare all elaborazione conclusiva. L opera d arte quindi diventa espressione del bello ideale non imitando la natura, ma attraverso una nuova creazione ispirata all insuperabile modello greco, da uguagliare. La bellezza ideale, inoltre, non riguarda solo la componente estetica: deve essere espressa anche attraverso una genera6 UNITÀ 1 IL BELLO IDEALE IN SCULTURA E IN PITTURA X I princ pi di Winckelmann e i suoi scritti, non privi di trasporto emotivo, costituiscono per gli artisti neoclassici un riferimento continuo. Gli esempi sono molteplici, ma il confronto pi chiaro emerge considerando il valore normativo che assume l Apollo del Belvedere (6), l opera considerata dal teorico tedesco espressione della bellezza divina, il frutto della pi rigorosa applicazione del processo di idealizzazione in quanto sintesi dei «molti attributi di bellezza di molte divinit ». Lo scultore Antonio Canova modella il suo Perseo con la testa di Medusa (7) sull Apollo del Belvedere. Non copia passivamente, ma insiste su alcuni dettagli che implicitamente suggeriscono il movimento, lo slancio in avanti: la posizione e la muscolatura contratta del torace indicano che Perseo ha appena compiuto l azione eroica di uccidere Medusa e, per farlo, ha calzato i sandali di Ermes che gli hanno donato velocit soprannaturale. In pittura Anton Raphael Mengs a seguire i precetti dell archeologo tedesco nell affresco dipinto per la volta della sala principale di Villa Albani (8), in cui le figure campeggiano prive di p thos. P U R E ZZA E F U N Z I O N A L I TÀ I N A RC H I T E T T U RA X La ripresa dei modelli e del linguaggio dell arte greca e romana caratterizza anche l architettura neoclassica, sostenuta da un forte impegno teorico, espresso negli scritti e nei trattati dell epoca, teso a definire strutture basate su forme pure ed essenziali. Il pensiero di Diderot e D Alambert si arricchisce delle idee di Chrysostome Quatrem re de Quincy, che nell Encyclop die m thodyque (1788) sostiene come il valore estetico di un edificio debba essere valutato in rapporto con le tecniche, i materiali e il metodo di costruzione. Anche in Italia il trattatista Francesco Milizia nei suoi Principi di Architettura civile (1785) richiama alla razionalit della progettazione e a un arte «semplice e grande». Purezza delle linee, essenzialit e nitore dei volumi sono i canoni della nuova architettura neoclassica contrapposta a quella barocca. Si rievoca lo stile dorico arcaico perch adatto all arte e alla morale di una societ che vuole ritrovare la grandezza di un epoca che stata esempio di civilt . l arte greco-romana il riferimento dell architettura neoclassica, che ne riprende le tipologie degli edifici (templi, ville ecc.) e degli elementi costruttivi (colonne, trabeazioni ecc.), assorbendole in diverse accezioni nei vari Paesi d Europa. In Francia, due architetti portano all estremo la tendenza verso un architettura di forme pure, tienne-Louis Boull e e Claude-Nicolas Ledoux. Nella convinzione moralistica che