La memoria
Tratto da L’analfabeta. Racconto autobiografico (L’analphabète)
Data della prima pubblicazione: 2004 | Lingua originale: francese
Vengo a sapere dai giornali e dalla televisione che un bambino turco di
dieci anni è morto di freddo e di sfinimento mentre cercava di attraversare
clandestinamente il confine svizzero insieme ai suoi genitori.
I “passatori” li avevano lasciati vicino al confine. Loro dovevano soltanto
5 camminare sempre diritto fino al primo villaggio svizzero. Camminarono
per lunghe ore sulle montagne e nei boschi. Faceva freddo. Verso
la fine, il padre prese il bambino sulle spalle. Ma ormai era troppo tardi.
Quando giunsero al villaggio, il bambino era morto.
La mia prima reazione è quella di qualsiasi svizzero: «Ma come può la
10 gente avere il coraggio di avventurarsi in situazioni simili con dei bambini?
Un’irresponsabilità di questo genere è inammissibile». Il contraccolpo è violento
e immediato. Un vento freddo di fine novembre si insinua nella mia
stanza ben riscaldata, e la voce della memoria si leva in me con stupefazione:
«Ma come? Hai già scordato tutto? Anche tu hai fatto la stessa cosa, esattamente
15 la stessa cosa. E il bambino che avevi tu era ancora quasi un neonato».
Sì, me ne ricordo.
Ho ventun anni. Sono sposata da due anni, e ho una bambina di quattro
mesi. Attraversiamo il confine tra l’Ungheria e l’Austria in una sera di novembre,
preceduti da un “passatore”. Si chiama Joseph, lo conosco bene, è
20 un mio amore d’infanzia.
Formiamo un gruppo composto da una decina di persone tra cui molti
bambini. La mia bambina dorme tra le braccia di suo padre, io porto due
borse. In una borsa ci sono dei biberon, dei pannolini, dei vestiti di ricambio
per la piccola; nell’altra borsa, dei dizionari. Camminiamo in silenzio
25 dietro Joseph per circa un’ora. Il buio è quasi totale. Ogni tanto dei razzi
illuminanti e dei riflettori rischiarano tutto; si sentono scoppiettii, spari,
poi si ripiomba nel silenzio e nel buio.
Al limitare del bosco, Joseph si ferma e ci dice:
«Ora siete in Austria. Dovete solo continuare sempre dritto. Il villaggio
30 non è lontano».
Do un bacio a Joseph. (Ai tempi del nostro “grande amore” non ci eravamo
mai baciati). Gli diamo tutti i soldi che abbiamo, del resto questi soldi
non avrebbero nessun valore in Austria.
UNA PAROLA PER TE