Poesia comica

Nella cultura medievale, la poesia giullaresca aveva funzione di intrattenimento: l’unione di forme metriche elevate e contenuti più “bassi”, o apparentemente tali, generava divertimento sia a corte sia negli ambienti più popolari.
Già gli antichi, però, avevano impiegato gli strumenti della poesia per suscitare il riso: addirittura a Roma era nato un genere letterario specifico, la satira, che aveva precisi intenti di critica al costume e alla società.
Questo filo rosso, in certe epoche più sotterraneo, attraversa la letteratura nei secoli.
E arriva fino a noi, nell’era in cui la poesia può trovare nuovi mezzi per esprimersi: i mass media prima e i social media poi mostrano esempi autorevoli di questa rinnovata tradizione.

TESTI MODELLO

66 Guido Catalano
Poesia magica per farti tornare allegra p. 157

67 Ipponatte
Hermes, mio caro Hermes p. 161

68 Trilussa
La maschera p. 163

69 Aldo Palazzeschi
E lasciatemi divertire! p. 166

Composizione grafica vivace e ironica. In alto, un volto truccato da clown con naso rosso e sorriso accentuato occupa gran parte dello spazio. In basso, un’altra persona con occhi verdi e labbra rosse indossa un cappello rosso decorato con l’illustrazione di un gatto blu. La persona tiene le mani a cerchio davanti agli occhi come se imitasse un binocolo, con un’espressione giocosa. Lo sfondo è azzurro con bolle.