Myricae di Giovanni Pascoli

Lo sguardo complesso e innovativo sulla natura. Il recupero della memoria e della dolcezza del ricordo bambino. La scelta di temi universali, ampi, che ci pongono interrogativi in modo diverso. La conoscenza magistrale della tradizione poetica. La lingua esplorata anche in nuove forme. Ne è emblema Myricae, la prima raccolta poetica dell’autore che mette insieme componimenti legati soprattutto al mondo naturale, alla realtà quotidiana e più umile, per mezzo dei quali però il poeta parla anche dell’io e della realtà umana.
Tutto questo non basta a spiegare la potenza della poesia di Giovanni Pascoli, il grande padre e maestro della poesia italiana del Novecento. A lui si sono ispirati e hanno fatto riferimento poeti e poetesse; a lui possiamo guardare per comprendere che cosa sia la poe­sia; con lui possiamo lasciarci andare nella sobrietà della musica poetica.

TESTI MODELLO

12 Lavandare p. 283

13 X Agosto p. 285

14 L’assiuolo p. 287

15 Mare p. 290

16a Il lampo p. 292

16b Il tuono p. 292

Composizione verticale con, in alto, un ritratto ravvicinato di Giovanni Pascoli, che indossa un cappello scuro e giacca formale, sovrapposto a un paesaggio rurale. Nella parte inferiore dell’immagine si vede un carro trainato da buoi, carico di fieno su cui siedono dei contadini, che percorre un sentiero di campagna tra campi coltivati. Lo sfondo mostra un cielo azzurro e limpido.