Mio padre è stato per me…
Tratto da Il Canzoniere
Data della prima pubblicazione: 1921
Mio padre è stato per me «l’assassino»,
fino ai vent’anni che l’ho conosciuto.
Allora ho visto ch’egli era un bambino,
e che il dono ch’io ho da lui l’ho avuto.
5 Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,
un sorriso, in miseria, dolce e astuto.
Andò sempre pel mondo pellegrino;
più d’una donna l’ha amato e pasciuto.
Egli era gaio e leggero; mia madre
10 tutti sentiva della vita i pesi.
Di mano ei gli sfuggì come un pallone.
«Non somigliare – ammoniva – a tuo padre».
Ed io più tardi in me stesso lo intesi:
eran due razze in antica tenzone.
È tutto chiaro?
Nella poesia sono presenti due piani temporali. Distinguili e individua i verbi relativi a ciascuno dei due momenti. Che cosa è cambiato?
Quali sono le caratteristiche oggettive (fisiche, caratteriali) del padre? Che cosa ne pensa la madre? Che cosa ne pensa il figlio? Da che cosa lo capisci?
Perché i due genitori sono considerati i rappresentanti di due razze in antica tenzone (v. 14)?