17 – UGO FOSCOLO (Zacinto, 1778 – Londra, 1827)

A Zacinto

Tratto da Poesie
Data della prima pubblicazione: 1803

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar da cui vergine nacque

5 Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui1 che l’acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio2
10 per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

U. Foscolo, Opere - Tomo I, a c. di Franco Gavazzeni, Ricciardi, Napoli 1974

1. colui: il riferimento è a Omero.
2. esiglio: esilio.