Le sillabe metriche sono 11 e l’accento cade sulla decima: si tratta perciò di un endecasillabo. Tentiamo, per sicurezza, con un altro verso (che contiene due sineresi, ovvero sillabe formate da uno iato, qui in grassetto):

San/za/mia/don/na/non/vi/vo/ria/gi/re.

Sono 11 anche qui. A quanto risulta, i versi sono tutti endecasillabi.
Passiamo ora a esaminare le quartine. I primi otto versi sono legati tra loro da uno schema di rime alternate: ABAB ABAB. Quanto alle terzine, individuiamo invece uno schema CDC DCD (questo schema è chiamato “rima mista”; vedi anche la STRATEGIA DI LETTURA 4, P. 194 dell’unità LA POESIA). Per concludere, possiamo sostenere che ci troviamo di fronte a un sonetto, formato da 14 endecasillabi suddivisi in due quartine a rima alternata e due terzine a rima mista.

ORA PROVA TU

La regola per individuare il sonetto è sempre la stessa. Prova a verificarla con Voi, ch’avete mutata la mainera o Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira; se vuoi, puoi anche lavorare al contrario: scegliere un testo dell’unità e dimostrare che non è un sonetto.

3. Mi chiedo…

DENOTAZIONE

PER CAPIRE I TESTI DELLA LETTERATURA DELLE ORIGINI, PONITI DOMANDE COERENTI.