• l’azione affettiva, che non è dettata né da un calcolo strumentale né da principi superiori, ma è invece il risultato di reazioni emotive e di sentimenti. La rabbia o l’amore, per esempio, sono sentimenti che spesso spingono le persone a compiere azioni poco razionali, e che possono produrre conseguenze non volute;
  • l’azione tradizionale, che racchiude un insieme di forme di agire e di pensare basate sulla consuetudine e sulla routine. Quando, infatti, facciamo le stesse azioni per un lungo periodo di tempo, siamo spesso portati a pensare che sia l’unico modo per compierle, senza riflettere se possano esistere soluzioni alternative.
Mappa concettuale sull’azione sociale secondo Weber. L’azione sociale può essere orientata allo scopo (si basa sul ragionamento per il raggiungimento dello scopo); orientata ai valori (si basa sul ragionamento che poggia su particolari valori o principi astratti); affettiva (si basa sulle reazioni emotive e i sentimenti); tradizionale (si basa sulla consuetudine e la routine).

2.4 LE FORME DEL POTERE E LA LORO “LEGITTIMAZIONE”

Un altro importante tema della riflessione di Max Weber è quello che riguarda il potere e, dunque, i modi attraverso i quali alcuni individui o gruppi riescono a conquistare il comando della società.
Weber fa innanzitutto una distinzione tra potenza e potere:

  • la potenza è la capacità di far valere la propria volontà anche di fronte a una resistenza e, dunque, riguarda soprattutto il modo in cui qualcuno riesce a convincere attraverso la forza e la violenza qualcun altro: per esempio, con l’invio di eserciti o con la coercizione fisica degli individui;
  • il potere, invece, è un concetto molto più interessante dal punto di vista sociologico, poiché riguarda la capacità di imporre le proprie volontà grazie alla persuasione e all’autorità. Il potere, dunque, si fonda sul fatto che le decisioni di alcuni individui vengono considerate come legittime e giustificate anche in una condizione in cui non si esercita alcuna forza o minaccia. Se lo Stato, per esempio, ci chiede di compiere una certa azione (pagare le tasse o guidare secondo il codice della strada), noi generalmente ubbidiamo non solo perché sappiamo che lo Stato invierà la polizia per fare rispettare le leggi (potenza), ma anche perché riteniamo che l’apparato statale sia un’istituzione legittimata a creare le leggi e a farle rispettare.
    Proprio perché riteniamo il potere dello Stato come legittimo, siamo così portati a ubbidire alle leggi e alle norme sociali.