4.2 LA TEORIA DELL’AZIONE NON-LOGICA

Pareto riflette sui comportamenti individuali constatando che spesso hanno poco di razionale e si presentano come privi di un ragionamento logico. L’agire umano, infatti, è costituito da un insieme di elementi soggettivi, basati sulle percezioni individuali, e da comportamenti oggettivi, fondati invece sulle effettive caratteristiche delle azioni che possiamo osservare dall’esterno. Da questa idea deriva la distinzione, centrale nel pensiero di Pareto, tra le azioni logiche e le azioni non-logiche compiute dagli individui o dai gruppi nella vita sociale.

T4
V. Pareto,
Le azioni logiche e non-logiche
p. 299

  • Le azioni logiche sono quelle che si basano su una corrispondenza tra la percezione soggettiva dell’individuo e le condizioni oggettive nella società. Si tratta delle azioni che appaiono ispirate a un ragionamento razionale, consequenziale rispetto ai fini che ci si prefissa di raggiungere.
  • Le azioni non-logiche sono invece caratterizzate da una mancata corrispondenza tra le percezioni individuali e le condizioni oggettive in cui un individuo deve compiere una scelta in una situazione concreta. Questo tipo di azioni sono influenzate o da aspetti culturali, per cui si ha un agire meccanico ispirato da tradizioni cristallizzate o da credenze religiose, o da aspetti psicologici, per cui si compiono certe azioni istintivamente, sotto la guida di sentimenti o emozioni.
    ESEMPIO: un’azione non logica potrebbe essere quella che compie un individuo che vuole guarire da una malattia, ma che invece di rivolgersi a un medico o all’ospedale (azione logica) chiede aiuto a un mago o un chiromante.
Fotografia di un gruppo di persone che eseguono una danza della pioggia all'aperto su un terreno sabbioso. Gli uomini e le donne indossano abiti colorati con motivi tradizionali: camicie viola, gonne e accessori vivaci. Alcuni tengono in mano strumenti simili alle maracas. Sullo sfondo, capanne con tetti di paglia e un cielo nuvoloso.
Un esempio di azione non-logica è la danza della pioggia, che alcuni popoli effettuano per fronteggiare la siccità. Compiendo tale rituale, chi agisce crede che i mezzi impiegati permettano di raggiungere lo scopo desiderato, ma la relazione mezzi-fini esiste solo soggettivamente e non oggettivamente.