Quello che sperimentano questi ragazzi è un profondo senso di vergogna che li fa sentire diversi dai pari età e rende loro impossibile varcare la soglia di casa, figuriamoci l’atrio della scuola. È così che si sottraggono a tutte le situazioni sociali, per sfuggire al confronto e allo sguardo degli altri.
Chiusi nelle loro camere hanno spesso a disposizione strumenti tecnologici che consentono loro di accedere a Internet e di giocare a videogiochi online. Lo schermo può diventare in questi casi l’unico filtro tollerabile che permette a questi ragazzi di trovare una via alternativa per socializzare: in rete si può essere chi si vuole, si possono mostrare parti di sé vere, edulcorate o interamente fittizie.
Passando tanto tempo al computer, i ritirati sociali spesso diventano abili videogiocatori: ciò garantisce loro la possibilità di non sentirsi completamente inetti nei confronti dei loro coetanei ma di potersi presentare come coloro che, per esempio, sono in grado di aiutare a superare un certo livello e portare a termine la missione richiesta dal videogioco del momento. Grazie alle modalità di gioco online possono condividere con gli altri giocatori obiettivi comuni e così instaurare e mantenere relazioni, seppure mediate dallo schermo del pc, con il mondo esterno. La frequentazione online, però, può anche diventare una terribile trappola che aumenta il senso di vergogna per il proprio corpo fisico e finisce con il rinforzare l’isolamento e renderlo ancora più forte.
Il fenomeno dei ritirati sociali è stato oggetto di studio approfondito a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, in Giappone, per opera dello psichiatra Saitō Tamaki (n. 1961), che ha coniato per esso il termine hikikomori.
PER LO STUDIO
1. Quali sono le differenze tra ritiro scolastico e ritiro sociale?
2. Spiega quali sono i principali fattori che contribuiscono al ritiro sociale dell’adolescente aiutandoti con alcuni esempi.
Per discutere INSIEME
La forma di isolamento dei ritirati sociali appare come una nuova modalità attraverso la quale molti giovani esprimono oggi il loro disagio. Tuttavia, la pratica dell’isolamento, della fuga dalla civiltà alla ricerca di una solitudine assoluta non è una pratica nuova. Nel passato le pratiche monacali di diverse religioni prevedevano proprio un lungo periodo di isolamento e di ritiro dal mondo e ci sono anche persone che, senza motivi religiosi, hanno deciso di diventare eremiti. Cercate informazioni e testimonianze relative a questo fenomeno e poi discutetene in classe.