L’AUTORE – JUAN LUIS VIVES Juan Luis Vives nasce a Valencia nel 1492 o nel 1493. Compiuti i primi studi, frequenta l’università di Valencia e poi si trasferisce a Parigi. Durante il periodo parigino (1509-14) conosce importanti personalità dell’Umanesimo francese, come Guillaume Budé, ma constata anche la vuota sterilità degli ambienti universitari frequentati, ancorati a vecchi modelli di sapere. Nel 1514 si stabilisce a Bruges: qui lavora come precettore privato ed è chiamato a insegnare presso l’università di Lovanio, dove avviene l’incontro con colui che considererà il suo vero maestro: Erasmo. Nel 1523 si trasferisce presso la corte di Enrico VIII in qualità di precettore della figlia Maria. Nello stesso anno escono i primi scritti d’interesse pedagogico: (“L’educazione della donna cristiana”) e (“Due lettere sull’organizzazione dello studio dei fanciulli”). Durante il soggiorno inglese consegue la laurea in diritto a Oxford e stringe amicizia con l’umanista Thomas More. Caduto in disgrazia presso Enrico VIII, nel 1528 rientra a Bruges, dove rimane fino alla morte, avvenuta nel 1540. In questo periodo si dedica alla scrittura delle sue opere più significative, tra le quali possiamo ricordare il (1531), che è di fatto il suo scritto pedagogico più importante, e i o (1538), fortunata raccolta di esercizi pensata per introdurre allo studio del latino. o Nasce a Valencia Soggiorna a Parigi Si trasferisce a Bruges È alla corte di Enrico VIII in Inghilterra Rientra a Bruges Muore a Bruges De institutione foeminae christianae De ratione studii puerilis, epistulae duo De tradendis disciplinis Colloqui Exercitatio linguae latinae 1492 1493 1509-14 1514 1523-28 1528 1540 Anonimo, , Museo del Prado, Madrid. Nel quadro il grande umanista spagnolo è raffigurato intento alla composizione delle sue opere, abbigliato secondo l’uso del tempo. Vives fu in rapporti con i più importanti umanisti europei. Ritratto di Juan Luis Vives sono considerate le e descrive l’ . Anche Vives, come Erasmo, predilige le scuole pubbliche ed è molto critico nei riguardi dei metodi educativi adottati nelle scuole a lui contemporanee. Egli vorrebbe scuole fondate in luoghi salubri, lontane dai centri cittadini, in modo da promuovere l’ , che ritiene utilissimi per valutare le attitudini dei singoli e promuoverne lo sviluppo armonico. Circa la figura del maestro egli deplora il fatto che per questa professione non vi sia uno specifico percorso di preparazione e che sia esercitata per la gran parte da studenti in attesa di un’occupazione o da persone ignoranti che improvvisano il mestiere. Per Vives , acquisito attraverso la frequenza della facoltà di lettere, , attribuito al termine di un periodo di tirocinio effettuato sotto la supervisione di un insegnante esperto. Rispetto alle qualità del maestro, Vives non solo lo vuole dotto e virtuoso, ma anche dotato di un particolare acume psicologico e della capacità di modulare l’azione educativa sulla base dell’ : Nel secondo libro scuole idealtipo del maestro attività fisica dei ragazzi e il gioco il maestro non solo dovrebbe avere un gradus artium ma anche un gradus docentis osservazione diretta dell’alunno Il saggio insegnante si ricorderà la differenza che intercorre tra chi inizia, chi ha già progredito e chi si trova ad un alto livello di preparazione. Non si deve chiedere al ragazzo esordiente quello che si chiede ad un giovane già da tempo addestrato alle discipline e con un’avanzata formazione morale. Niente è così intempestivo come desiderare un frutto già maturo quando gli alberi cominciano a germogliare all’inizio della primavera. J.L. Vives, , intr., trad. e commento di V. Del Nero, Olschki, Firenze 2011, p. 97. L’insegnamento delle discipline