

per IMMAGINI – La fugacità delle cose terrene
Questo celebre dipinto raffigura Jean de Dinteville e Georges de Selve, due ambasciatori francesi della corte di Francesco I. L’opera è nota soprattutto per la figura in basso al centro, che rappresenta un teschio ma appare deformata e si può vedere correttamente solo se si è posizionati sul lato destro del dipinto. Da questa angolazione risulta visibile anche un crocifisso. I due simboli stanno a ricordare la fugacità delle cose terrene, che acquistano senso solo se si confida nella salvezza divina. Fra gli oggetti che Holbein pone sul tavolo come simboli della vanità della conoscenza umana vi sono strumenti scientifici e libri. Montaigne critica l’erudizione fine a se stessa, il sapere libresco: l’educazione deve formare uomini che siano in grado non tanto di citare a memoria ciò che pensano gli altri, ma piuttosto di riflettere autonomamente, e per far ciò devono valersi dell’esperienza diretta e del confronto con gli altri.
