per la e la cura della formazione spirituale e pastorale del clero diocesano (come nel caso dei gesuiti); direzione dei seminari per la e più in generale per l’animazione cristiana del mondo femminile (come nel caso della Compagnia delle angeliche e della Compagnia di sant’Orsola); riforma dei monasteri femminili per l’ , come nel caso dei barnabiti, che in seguito – nel 1608 – assumeranno la direzione delle pubbliche scuole Arcimboldi di Milano. attività caritativa, apostolica e catechetica delle popolazioni Nell’attuazione del suo disegno di rinnovamento pastorale e di riforma dei costumi Borromeo si avvale anche del ricco tessuto di presenti nel territorio dell’arcidiocesi. In questo ambito si impegna, per esempio, nel promuovere la diffusione delle , nate qualche decennio prima a opera del sacerdote comasco per diffondere il catechismo e i costumi cristiani tra i fanciulli e i ragazzi dei ceti popolari. Numerose sono anche le istituzioni scolastiche e educative fondate o riorganizzate da Carlo Borromeo, tra le quali si può annoverare il di Milano, fondato nel 1573 per i giovani rampolli delle famiglie milanesi e non. Sotto il governo borromaico assume caratteri di fondazione stabile il , nato per volontà della contessa Ludovica Torelli di Guastalla e destinato alle nobili orfane e povere. confraternite e pie associazioni laicali compagnie delle Scuole della dottrina cristiana Castellino da Castello Collegio dei nobili Collegio delle nobili fanciulle : associazione di fedeli, prevalentemente laici, con un proprio statuto; ha per fine la realizzazione di opere di pietà e/o caritative. confraternita L’AUTORE – CARLO BORROMEO Carlo Borromeo nasce ad Arona nel 1538. Destinato fin da fanciullo alla carriera ecclesiastica, compie la prima formazione in famiglia e poi si laurea a Pavia in diritto civile e canonico nel 1559. Poco dopo si stabilisce a Roma (1560-65) presso la curia pontificia. Qui si rende conto della forza del sistema abusivo che pervade la Chiesa e dell’urgenza di un risanamento in grado di abbracciare tutti gli aspetti della vita ecclesiastica. Assorbe lo spirito della Riforma cattolica, entrando in contatto con teatini e gesuiti e seguendo da vicino l’ultima fase dei lavori del Concilio di Trento in qualità di cardinale nipote di Pio IV e di segretario di Stato. Durante il periodo romano lo segna, in particolare, la conoscenza di Bartolomeo de Martyribus, arcivescovo di Braga e primate del Portogallo, esempio vivente del vescovo animato da autentico spirito evangelico. Nominato arcivescovo della vasta provincia ecclesiastica di Milano (12 maggio 1564), è trattenuto ancora per un anno a Roma dallo zio pontefice. Intanto si propone di introdurre l’arcidiocesi alle novità del Concilio, così organizza a distanza un sinodo diocesano, celebrato dal 29 al 31 agosto 1564, e un concilio provinciale, aperto il 15 ottobre 1565 in sua presenza. Il 23 settembre 1565 Carlo Borromeo fa il suo ingresso solenne a Milano. Terrà le redini della diocesi fino alla morte, avvenuta nel 1584. Nasce ad Arona Si laurea a Pavia È presso la curia pontificia a Roma È nominato arcivescovo di Milano Apre il concilio provinciale a Milano Muore a Milano 1538 1559 1560 1564 1565 1584 Orazio Borgianni, , 1611-12, chiesa di San Carlo alle quattro fontane, Roma. Il quadro è conservato nella sagrestia della chiesa, capolavoro architettonico di Francesco Borromini, edificata nel 1634: è la prima chiesa dedicata al santo. San Carlo Borromeo in adorazione della Trinità