• compiuti i 21 anni è proclamato cavaliere con una cerimonia di investitura. Inizialmente incentrata solo sulla benedizione delle armi consegnate al giovane, la cerimonia si arricchisce nel XIII-XIV secolo, caricandosi di elementi simbolici e trasformandosi da evento privato a cerimonia collettiva, manifestazione della grandezza del principe che si occupa dell’investitura.

Questo lungo iter formativo ha come scopo non solo l’acquisizione dell’abilità nell’uso delle armi, ma si propone anche di inculcare dei precisi valori, quali l’onore, il senso del dovere, la fedeltà alla parola data, il coraggio, l’amore per Dio, la misericordia e la difesa di tutti i deboli. Si tratta di un insieme di virtù, che vanno a incarnare quella morale aristocratica propria degli ambienti di corte (virtù cortesi), fatta di atti eroici e di grandi ideali, tanto celebrata nei poemi cavallereschi medievali.

Mappa concettuale sull’educazione del cavaliere. L’educazione del cavaliere segue un lungo apprendistato (paggio, scudiero, cavaliere) e prepara all’uso delle armi. Si nutre di grandi valori: onore, coraggio, amore per Dio, difesa dei deboli.