3.2 EDUCARE DILETTANDO

Fénelon insiste molto sulla necessità di mescolare costantemente l’istruzione al gioco, affinché il fanciullo non senta il peso dello studio e abbia la possibilità di apprendere in situazioni apparentemente libere e piacevoli. La traduzione più esplicita di questa prospettiva pedagogica si può riconoscere nelle opere che egli scrive per il duca di Borgogna, nelle quali unisce il forte contenuto morale alla forma narrativa accattivante.
Per il suo illustre allievo, Fénelon scrive le Favole, i Dialoghi dei morti e Le avventure di Telemaco.

Joseph Vivien, Ritratto di Luigi di Francia, duca di Borgogna. Ritratto a mezzo busto di un giovane nobile con lunghi capelli ricci castani, in posa di tre quarti. Indossa un'armatura lucente e una fascia azzurra, completata da un mantello marrone foderato di pelliccia. Sullo sfondo si intravedono cielo e paesaggio sfumato. L’espressione è seria e fiera, tipica della ritrattistica ufficiale aristocratica del periodo.
Joseph Vivien, Ritratto di Luigi di Francia, duca di Borgogna, 1700, Musée du Louvre, Parigi. Per l’educazione del duca di Borgogna, nipote di Luigi XIV destinato al trono, e fanciullo dal carattere ostinato e irascibile, Fénelon mescola l’istruzione al gioco.