3.2 L’AMBIENTE EDUCATIVO E LA CENTRALITÀ DEL MAESTRO L’espressione (“piccole scuole”) era in uso in Francia per indicare le scuole di livello elementare. Nel caso di Port-Royal, però, gli studenti erano introdotti, almeno in un secondo momento, a un . Gli studiosi ritengono, pertanto, che il nome vada ricondotto al ridotto numero di studenti accolti. L’impostazione delle “Piccole scuole” è di . La non è intesa come frutto di un processo esteriore di apprendimento, ma come una . Accanto alla dimensione morale e religiosa, i portorealisti danno grande importanza alla degli alunni. Lo studio, infatti, deve permettere di affinare le capacità razionali, in modo da consentire al soggetto di discernere le verità della vita terrena, appellandosi a quella luce interiore che partecipa della Verità assoluta. La buona riuscita di questi obiettivi formativi è affidata alla cura dell’ e del . petites écoles programma culturale molto elevato di livello preuniversitario Petites écoles tipo ascetico-religioso cultura conquista dello spirito formazione razionale ambiente educativo rapporto maestro-discente In merito all’ambiente educativo, va osservato come a Port-Royal la vita degli studenti sia interamente occupata nello e nelle . Non è concesso spazio agli spettacoli, né a svaghi di altro genere. Le letture sono controllate, dei classici si leggono edizioni purgate e sono messi al bando i romanzi. È vietato ogni sfarzo e il e l’ sono considerati le vie maestre per la crescita intellettuale e interiore. studio attività fisiche silenzio autocontrollo La qualità dell’azione educativa è garantita dal numero ridotto degli allievi affidati a ogni maestro. Diversamente da quanto accade nei collegi dei gesuiti, a Port-Royal ogni classe non ha più di cinque o sei alunni: in questo modo il maestro può costruire un e occuparsi con la massima dedizione della sua formazione non solo in aula, ma in tutti i momenti della giornata, compreso quello del riposo in dormitorio. Al maestro non è affidato solo il compito di vigilare sugli alunni per prevenire ogni forma di pericolo, ma anche quello di costruire una relazione improntata sul rispetto reciproco che, fatta salva la rigorosa impostazione religiosa, lascia ampi margini alla comprensione e all’amorevolezza, in cui . rapporto individualizzato con l’allievo le punizioni corporali e i castighi sono pressoché banditi