Anche il maestro osserverà questa norma e non parlerà ad alta voce che in tre occasioni: Durante la lettura, qualora dovesse intervenire per correggere, non essendovi alcun alunno capace di farlo; Durante il catechismo; Durante le riflessioni e l’esame di coscienza. Al di fuori di queste circostanze, parlerà a voce alta solo quando lo riterrà strettamente necessario, e farà in modo che queste occasioni siano molto rare . Quando gli scolari camminano in classe, debbono farlo a capo scoperto, con le braccia incrociate, posatamente, senza trascinare i piedi sul pavimento o dar rumore con gli zoccoli, per non rompere il silenzio che deve regnare sempre nell’aula. Sarà facile per il maestro far osservare il silenzio se avrà cura che gli alunni stiano sempre seduti al loro posto, con il busto eretto, con il viso rivolto in avanti e appena un po’ girato verso di lui; che tengano in mano il libro di testo e seguano la lettura; che tengano le mani e le braccia ben in vista; che non si tocchino l’uno l’altro con le mani o con i piedi; che non si scambino oggetti né sguardi o gesti di intesa; che stiano composti con le gambe e non si tolgano mai le scarpe o gli zoccoli; che quelli che scrivono non si sdraino sul banco e non assumano posizioni sconvenienti . 2 3 Il maestro è il primo modello che gli alunni devono rispettare e seguire: ne consegue che, per far del silenzio un efficace strumento educativo, il maestro deve mostrarsi perfettamente padrone dei suoi comportamenti, usando la parola in modo ponderato e soltanto quando ciò sia strettamente necessario. La Salle assegna un ruolo centrale alle regole comportamentali. Dettaglia con grande cura l’atteggiamento che gli alunni devono tenere quando camminano e quando siedono in classe, perché ritiene che l’abitudine al giusto atteggiamento esteriore permetta di plasmare l’interiorità dell’individuo. 2. 3. Rispondi In che cosa consiste l’impegno del maestro nel far rispettare il silenzio agli alunni? A quali circostanze è limitato l’uso della voce alta da parte del maestro? Che tipo di norme comportamentali sono prescritte agli alunni per garantire il silenzio in aula? Ritieni che il silenzio abbia ancora un valore educativo importante nella scuola di oggi? 1. 2. 3. 4. T3 Pierre Nicole L’insegnamento del latino e la lingua materna Dell’educazione di un principe Nel trattato Nicole fornisce indicazioni precise sugli studi, nelle quali condensa la filosofia educativa di Port-Royal. Uno dei passi più significativi riguarda il metodo da seguire nello studio del latino, rispetto al quale mette in risalto l’importanza dell’adozione della lingua materna. , in , dir. M.F. Sciacca, coord. M. Schiavone, vol. XVI, Marzorati, Milano 1968, pp. 191-92 Dell’educazione di un principe Grande antologia filosofica La maggiore difficoltà nell’istruzione dei fanciulli si incontra nell’insegnamento del latino. È uno studio arido e lungo e, quantunque adeguato alla loro età, in quanto basato principalmente sulla memoria, essi, tuttavia, per l’impegno che richiede e la lunghezza, non ne sono molto entusiasti. Perciò assai di sovente avviene che i fanciulli nobili, più impazienti e meno diligenti degli altri, nella giovinezza imparano il latino in maniera così imperfetta da dimenticarlo in seguito… 1 La padronanza del latino, effettivamente, era ambita soprattutto dai figli del ceto medio, in quanto rappresentava una competenza professionalizzante, che permetteva ai giovani di essere impiegati al servizio di qualche signore come loro scrivani o segretari. 1.