Giambattista Vico critica la pratica educativa del suo tempo di anticipare lo studio della geometria e dell’algebra, proponendolo ai fanciulli prima che questi abbiano acquisito una solida formazione umanistica, che egli ritiene indispensabile per far acquisire al soggetto quella maturità di pensiero senza la quale non si possono affrontare la logica e le discipline scientifiche, se non con grave nocumento dell’allievo.
Vita dell’autore, in Opere di Giambattista Vico, vol. I, Tipografia della Sibilla, Napoli 1834, p. 39