APPROFONDIAMO DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE ALL’ASCESA DI NAPOLEONE BONAPARTE La Rivoluzione francese nasce all’interno di un clima di malessere politico e di esasperazione della popolazione, abbrutita dalla crisi economica. Il 5 maggio 1789 il re Luigi XVI convoca l’assemblea degli stati generali, costituita da rappresentanti del clero (primo stato), della nobiltà (secondo stato) e delle classi borghesi e popolari (terzo stato). Il 9 luglio il terzo stato dà vita all’Assemblea nazionale costituente, che ha l’obiettivo – nonostante l’opposizione del re – di dare al paese una costituzione. Il 14 luglio il popolo parigino insorge e attacca la Bastiglia: questa fortezza, realizzata nel XIV secolo all’interno delle mura di Parigi e utilizzata come prigione, era infatti considerata uno dei simboli dell’oppressione monarchica. Intanto la ribellione si propaga anche nelle campagne, dove i contadini rivendicano l’abolizione dei vecchi vincoli feudali. Il 26 agosto l’Assemblea nazionale costituente emana la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, che afferma l’uguaglianza dei cittadini e attribuisce sovranità al popolo. Nel 1791 l’Assemblea promulga la Costituzione, che trasforma la Francia in una monarchia costituzionale. Nel 1792 la Francia dichiara guerra all’Austria, per prevenirne un’invasione in appoggio al re. Accanto all’Austria si schiera la Prussia. Le sorti della guerra inizialmente sono sfavorevoli per l’esercito francese; poi, il 20 settembre, arriva la vittoria contro i prussiani. La Francia si costituisce in repubblica e il re viene condannato a morte il 23 gennaio 1793. Dopo l’esecuzione del re si crea una coalizione antifrancese, che raccoglie buona parte degli Stati europei. La situazione di emergenza porta alla creazione di un Comitato di salute pubblica, affidato a Robespierre, che reprime duramente ogni forma di opposizione politica interna, dando vita al cosiddetto periodo del Terrore (autunno 1793-estate 1794). A sua volta, accusato di tirannide, Robespierre viene ghigliottinato e nell’estate del 1794 si inaugura una nuova fase di governo affidata a un Direttorio. Ascesa e caduta di Napoleone Intanto, la guerra della Francia contro la coalizione antifrancese prosegue. In essa ha modo di distinguersi Napoleone Bonaparte, che nel 1796 guida la campagna d’Italia, con cui si estende il dominio francese sulla penisola. La scalata al potere di Napoleone Bonaparte inizia con il colpo di Stato del 1799, a seguito del quale abolisce il Direttorio e diviene primo console di un triumvirato. L’ascesa diviene inarrestabile alle soglie del nuovo secolo. Nel 1802 diviene console a vita e nel 1804 imperatore dei francesi. La stella napoleonica inizia il suo inesorabile declino all’indomani della campagna militare in Russia del 1812, dalla quale l’esercito francese esce decimato. Qui si creano le premesse per la famosa vittoria della coalizione antifrancese nella battaglia di Lipsia del 1813. Napoleone deve rinunciare al trono di Francia e accettare la sovranità dell’isola d’Elba con parte dell’arcipelago toscano. Da qui riesce a riorganizzare il suo rientro alla guida dei francesi, ma per un breve periodo (cento giorni). Gli Stati europei lo sconfiggono definitivamente a Waterloo nel 1815 e Napoleone è deportato nell’isola di Sant’Elena, nel mezzo dell’Oceano Atlantico, dove termina i suoi giorni il 5 maggio 1821. , XVIII secolo, Musée de l’Histoire de France, Castello di Versailles. È qui rappresentato l’evento che per il suo valore simbolico è ritenuto l’inizio della Rivoluzione francese: la caduta della Bastiglia, fortezza-prigione emblema del potere monarchico, rappresenta il crollo dell’ , della società fondata sul privilegio. La presa della Bastiglia e l’arresto del governatore Bernard-René de Launay ancien régime