DA ORA IN POI L’università dal Medioevo a oggi La sede di Bologna è la più antica università del mondo. La sua nascita viene fatta risalire al 1088, allorquando un gruppo di studenti decide di unire le proprie forze per finanziare docenti in grado di formarli nelle discipline giuridiche. Il primo provvedimento ufficiale in favore dell’ateneo bolognese però risale al 1158, quando l’imperatore Federico Barbarossa in occasione della Dieta di Roncaglia emana l’ , una costituzione con cui si riconosce l’autonomia dello di Bologna da ogni potere e si garantisce una serie di privilegi e immunità giuridiche agli studenti fuori sede, che spesso subivano abusi proprio perché provenienti da altre città. Le più antiche università italiane, dopo lo studium di Bologna, sono quelle di Arezzo (1215), Vicenza e Padova (1222). Fuori d’Italia, la prima sede universitaria a sorgere è quella di Parigi (1180), che si specializza nella teologia e filosofia. Presto papi e re si impegnano per costruire altre prestigiose sedi: sorgono le università di Salamanca (1218), Oxford (1284), Montpellier (1289), Coimbra (1290). Nel Trecento le università raggiungono il culmine del successo, ma a questo punto sono diventate qualcosa di diverso dalle libere associazioni di docenti e studenti delle origini: hanno assunto la fisionomia di centri di potere, che aspirano a ottenere l’appoggio del papa o dell’imperatore per ottenere il riconoscimento di , in grado di conferire titoli riconosciuti ovunque. Nel corso dell’età moderna sono fondate altre università e spesso sono potenziate quelle preesistenti, ma il sapere in esse impartito si fossilizza, fino a scadere spesso nel conservatorismo e nella pedanteria. Una scossa importante a questo stato di cose arriva con l’Illuminismo, che apre verso un nuovo approccio alla conoscenza, non più fondato esclusivamente sullo studio dei testi (auctoritates), ma aperto all’esplorazione del mondo circostante per mezzo della ragione. Durante il periodo napoleonico le università sono inserite all’interno di un sistema scolastico centralizzato. Questo modello si diffonde in Europa e in Italia, dove dopo l’Unità (1861) le università degli Stati preunitari iniziano a essere regolamentate secondo un disegno unitario, che si propone di uniformare l’offerta formativa e gli assetti di governo. Authentica Habita studium studium generale Ai giorni nostri Numerose altre sedi universitarie sono state create dall’unificazione ai giorni nostri. Alle università statali si sono affiancate le private e più recentemente le telematiche, che ricorrono alle nuove tecnologie per erogare i corsi di insegnamento. Attualmente il sistema universitario italiano si compone di 97 istituzioni universitarie, di cui: 67 università statali; 19 università non statali legalmente riconosciute; 11 università non statali telematiche legalmente riconosciute. L’articolo 33 della Costituzione italiana riconosce alle università autonomia statutaria, organizzativa, finanziaria e degli ordinamenti didattici, nei limiti delle norme generali stabilite dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), che contribuisce al funzionamento del sistema universitario attraverso l’attribuzione annuale di finanziamenti alle università statali e non statali legalmente riconosciute. Miniatura di Laurentius de Voltolina per il (seconda metà del XIV secolo, Kupferstichkabinett di Berlino) raffigurante una lezione di Henricus ai suoi studenti, probabilmente all’università di Bologna. Liber ethicorum des Henricus de Alemannia