Il romanzo ha una conclusione amara, che rivela la visione pessimistica della natura umana di Pestalozzi: Arner, che tanto si è speso per il bene del “suo popolo”, raggiungendo ottimi risultati, si ammala, ma il villaggio non sembra interessarsi alle sue condizioni di salute. Una spiegazione a questo comportamento viene data da Glüphi, secondo il quale la tendenza al male degli uomini può essere contrastata solo attraverso un’azione educativa in grado di favorire l’ordinato sviluppo della persona e l’accettazione positiva della propria condizione, compresa quella della povertà, che può essere vissuta con dignità e operosità.
