I Governi monopolisti dell’insegnamento, come pure tutti quelli che concedono una libertà d’insegnamento di solo nome, inceppando in effetto con innumerevoli formalità e pesi all’esercizio del diritto di insegnare, ledono anche il diritto dei padri di famiglia, a cui impediscono la piena libertà d’esercizio. Poiché è chiaro, che questo rimane tanto più vincolato nella scelta delle scuole e dei maestri, quanto più dal Governo si mettono impedimenti alle scuole e all’esercizio della professione di maestro3.
3. Il sacerdote roveretano rivendica la libertà d’insegnamento come “principio sacro”, che non può essere violato dagli Stati, i quali – nel momento in cui si arrogano ogni potere in materia d’istruzione – violano il diritto dei padri di famiglia a scegliere in piena libertà il percorso formativo che ritengono più adatto per i propri figli e il diritto degli stessi educatori, che vedono ristrette le possibilità di esplicare la propria azione educativa esclusivamente all’interno del sistema statale.