Conquis’è l’alto comun fiorentino,
e col senese in tal modo ha cangiato,
che tutta l’onta e ’l danno, che dato
li ha sempre, como sa ciascun latino,
50 li rende e tolle il pro e l’onor tutto.
Ché Montalcino ave abattuto a forza,
Montepulciano miso en sua forza,
e de Maremma ha la cervia e lo frutto,
Sangimignan, Pogibonize e Colle
55 e Volterra e ’l paese a suo tene,
e la campana e le ’nsegne e li arnesi
e li onor tutti presi
ave con ciò che seco avea di bene;
e tutto ciò li avene
60 per quella schiatta, che più ch’altra è folle.

46-60 Il nobile Comune di Firenze è stato conquistato e ha scambiato le parti (ha cangiato) con quello di Siena, a tal punto che questo gli rende tutta l’onta e il danno che Firenze gli ha sempre inflitto, come sa ogni italiano (latino), e gli toglie tutto il vantaggio (pro) e l’onore. Poiché Siena ha distrutto con la forza Montalcino, ha ridotto in suo potere Montepulciano, e ha la cerva e il tributo (lo frutto) della Maremma, tiene in suo possesso (a suo tene) San Gimignano, Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, Volterra e il suo contado (e ’l paese), e ha preso la campana, le insegne, le armi e tutti gli arredi (onor), insieme con tutto ciò che di buono Firenze aveva presso di sé; e tutto gli accade (avene) per quella stirpe (schiatta), che è folle più di ogni altra.


47 e col… cangiato: perché Siena da suddita di Firenze ne è ora divenuta la padrona. Segue un elenco dei Comuni prima sotto l’influenza fiorentina e ora sottomessi da Siena.
53 cervia: allude al tributo simbolico di una cerva che i conti di Santa Fiora (in Maremma) dovevano versare a Firenze.
56 la campana: la campana del Carroccio, detta la Martinella, utilizzata in guerra come segnale; Siena la sottrasse a Firenze, come ulteriore umiliazione. le ’nsegne: sono i gonfaloni, i vessilli simbolo del Comune.
59 li: gli (cioè al Comune di Firenze).
60 quella schiatta: allude genericamente ai ghibellini o forse, più specificatamente, alla famiglia degli Uberti, che capeggiava il partito filoimperiale.

Foll’è chi fugge il suo prode e cher danno
e l’onor suo fa che vergogna i torna;
e di bona libertà, ove soggiorna
a gran piacer, s’aduce a suo gran danno
65 sotto segnoria fella e malvagia,
e suo segnor fa suo grande nemico.
A voi, che siete ora in Fiorenza, dico
che ciò ch’è divenuto par v’adagia;
e poi li Alamanni in casa avete,
70 servitei bene e fate vo mostrare
le spade lor, con che v’han fesso i visi,
e padri e figli aucisi;
e piaceme che lor degiate dare,
perch’ebbero en ciò fare
75 fatica assai, de vostre gran monete.

61-75 È folle chi fugge il proprio vantaggio (prode) e cerca (cher) il proprio danno e fa in modo che quello che era motivo di onore diventi per lui (i torna) motivo di vergogna; e da una giusta libertà, dove vive con grande piacere, con grave suo danno si riduce (s’aduce) sotto un dominio crudele (fella) e malvagio, e fa del suo maggior nemico il proprio signore. A voi, che ora vivete a Firenze, dico che ciò che è successo sembra piacervi (par v’adagia); e dal momento che avete in casa vostra i tedeschi (Alamanni), serviteli bene e fatevi mostrare le loro spade, con le quali vi hanno ferito (fesso) il viso, e ucciso (aucisi) i vostri padri e figli; e ho piacere (piaceme) che dobbiate dar loro molto del vostro denaro (de vostre gran monete), poiché nel fare tutto questo sostennero una grande fatica.


69 li Alamanni: allude ai soldati di re Manfredi, alleato dei ghibellini.