LO STILNOVO

Lo Stilnovo è un movimento nato a Bologna e sviluppatosi a Firenze tra XIII e XIV secolo. Il nome viene dall’espressione usata da Dante nel canto XXIV del Purgatorio «dolce stil novo» per definire un nuovo modo di fare poesia.
L’amore stilnovistico è spiritualizzato e trasformato in un’esperienza intellettuale. La donna-angelo è un tramite tra Dio e l’uomo. La nobiltà dell’animo è il presupposto fondamentale per sperimentare l’amore. Gli Stilnovisti creano un «volgare illustre» cristallino e soave.

Guido Guinizzelli (1230/1240 ca - 1276) Considerato il precursore dello Stilnovo, Guinizzelli è un modello per la dolcezza dello stile, la propensione al ragionamento filosofico e l’elaborazione di una coerente teoria dell’amore.

Guido Cavalcanti (1258 ca - 1300) Dalle sue Rime traspare come l’amore per la donna è spirituale ma anche tormentoso.

Cino da Pistoia (1270 ca-1336/1337) rappresenta idealmente il filo rosso che collega lo Stilnovo fiorentino e la poesia di Petrarca..

LA POESIA COMICO-REALISTICA

La poesia comico-realistica opera un rovesciamento della lirica “alta” mediante il vitalismo e l’anticonformismo, anche convenzionale, dei suoi autori.
L’amore viene considerato come passione carnale. I personaggi, comprese le figure femminili, sono ritratti nella loro dimensione corporea e derisi. I poeti comico-realistici amano le invettive e le ingiurie contro tutto ciò che ostacola l’appagamento dei loro desideri. Lo stile è popolaresco e il lessico quotidiano. L’efficacia di questo stile “basso” è frutto di una rielaborazione formale della poesia “alta”.

Cecco Angiolieri (ca 1260-1311/1313) Nei suoi sonetti narra il suo amore per Becchina, la passione per «la taverna e ’l dado», l’ipocrisia e l’avarizia dei genitori.

Rustico di Filippo Vissuto a Firenze nella seconda metà del Duecento, è autore di 58 componimenti di ispirazione amorosa e di intonazione comico-burlesca.

LA PROSA DEL DUECENTO

In Italia la prosa in volgare sorge nel XIII secolo a Bologna e ha carattere colto: il modello di riferimento è la lingua di Cicerone. In Toscana vengono scritte in volgare: l’Istoria fiorentina di Ricordano Malispini e le cronache di Dino Compagni e Giovanni Villani. Del volgare si servono due predicatori domenicani, Domenico Cavalca e Iacopo Passavanti, e Caterina da Siena.

Il Milione Dopo l’anno Mille si fanno più frequenti gli spostamenti legati ai commerci, alle crociate, allo studio, ai pellegrinaggi. Il Milione, di Marco Polo (1254-1324), è la prima opera che permette agli occidentali di conoscere l’Asia.

Il Novellino Nel Duecento si sviluppa il genere novellistico, concepito senza intenti moraleggianti o religiosi ma per il puro intrattenimento dei lettori. A tale genere appartiene il Novellino, una raccolta di 100 novelle.


MI PREPARO ALL’ORALE
Che cosa rappresenta l’amore per gli Stilnovisti?
Vedi pp. 121-122
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Quali aspetti stilistici caratterizzano la produzione stilnovistica?
Vedi p. 122
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Perché per i comico-realistici l’amore non costituisce più uno strumento di elevazione spirituale?
Vedi p. 148
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Con quale fine vengono scritte le cronache storiografiche? Elenca i principali esponenti di questo genere letterario.
Vedi pp. 166-167