Volgare umbro
Francesco d’Assisi e Iacopone da Todi, principali esponenti della poesia religiosa del Duecento, utilizzano nei loro componimenti un linguaggio nuovo rispetto al latino, il volgare umbro.
Si tratta di una lingua ancora in fase di definizione, caratterizzata dalla presenza di numerosi latinismi, ma la scelta di una lingua di uso comune, comprensibile a tutti, è significativa: il volgare ha intrapreso il suo cammino per raggiungere la stessa dignità del latino.

Magna Curia
È la “grande corte” di Federico II, un centro politico e culturale molto vivace e raffinato. Imperatore estremamente moderno, Federico II dimostra una grande apertura a integrazioni culturali di ogni tipo: la sua corte si caratterizza infatti per il multiculturalismo e il multilinguismo, oltre che per lo studio del latino e delle scienze naturali.
Per amministrare la Magna Curia il sovrano si avvale di numerosi funzionari laici, provvisti di una cultura specifica di tipo giuridico. La cosiddetta “scuola siciliana” è animata proprio da poeti che lavorano all’interno delle strutture del Regno e si dedicano alla poesia amorosa come svago ed evasione dalla realtà.

Poesia civile
Il contesto cittadino della poesia siculo-toscana esercita una notevole influenza sui contenuti e, talvolta, le tematiche civili e politiche assumono un ruolo prevalente. È questo il caso della canzone guittoniana Ahi lasso! or è stagion de doler tanto, il primo esempio di poesia civile della letteratura italiana, incentrata sull’importante episodio storico della sconfitta di Firenze a Montaperti.
