30 Ma pur, non potendo cessare di domandarla di quello che opposto l’era,22 le
disse: «Madonna, come voi vedete, qui è Rinaldo vostro marito e duolsi23 di voi, la
quale egli dice che ha con altro uomo trovata in adulterio; e per ciò domanda che
io, secondo che uno statuto che ci è vuole,24 faccendovi morire di ciò vi punisca;
ma ciò far non posso se voi nol confessate, e per ciò guardate bene quello che voi
35 rispondete, e ditemi se vero è quello di che vostro marito v’accusa».
La donna, senza sbigottire punto,25 con voce assai piacevole rispose: «Messere,
egli è vero che Rinaldo è mio marito e che egli questa notte passata mi trovò nelle
braccia di Lazzarino, nelle quali io sono, per buono e per perfetto amore che io
gli porto, molte volte stata, né questo negherei mai; ma come io son certa che
40 voi sapete, le leggi deono esser comuni e fatte con consentimento di coloro a cui
toccano.26 Le quali cose di questa non avvengono,27 ché essa solamente le donne
tapinelle28 costrigne, le quali molto meglio che gli uomini potrebbero a molti
sodisfare; e oltre a questo, non che alcuna donna, quando fatta fu, ci prestasse
consentimento, ma niuna ce ne fu mai chiamata:29 per le quali cose meritamente
45 malvagia si può chiamare. E se voi volete, in pregiudicio30 del mio corpo e della
vostra anima, esser di quella essecutore, a voi sta;31 ma, avanti32 che a alcuna cosa
giudicar procediate, vi priego che una piccola grazia mi facciate, cioè che voi il mio
marito domandiate se io ogni volta e quante volte a lui piaceva, senza dir mai di
no, io di me stessa gli concedeva intera copia o no».33
50 A che Rinaldo, senza aspettare che il podestà il domandasse, prestamente
rispose che senza alcun dubbio la donna a ogni sua richiesta gli aveva di sé ogni
suo piacer conceduto.
«Adunque», seguì prestamente la donna, «domando io voi, messer podestà,
se egli ha sempre di me preso quello che gli è bisognato e piaciuto, io che doveva
55 fare o debbo di quel che gli avanza?34 debbolo io gittare a’ cani? non è egli molto
meglio servirne un gentile uomo che più che sé m’ama, che lasciarlo perdere o
guastare?».

22 non potendo… opposto l’era: non potendo evitare di porle domande relative al fatto del quale era accusata.
23 duolsi: si lamenta di voi.
24 secondo che… vuole: in base a quanto stabilisce una legge che vige qui (ci), a Prato.
25 senza sbigottire punto: senza alcun timore.
26 le leggi… a cui toccano: le leggi devono essere uguali per tutti (comuni) e fatte con l’approvazione di coloro a cui esse si riferiscono.
27 Le quali… non avvengono: ma queste due caratteristiche non si applicano a questa legge (quella a cui il magistrato ha fatto pocanzi riferimento).
28 tapinelle: poverette.
29 non che… mai chiamata: nessuna donna, quando fu varata questa legge, ha dato a essa la propria approvazione né alcuna donna è stata consultata in proposito.
30 in pregiudicio: con danno.
31 a voi sta: avete il diritto di farlo.
32 avanti: prima.
33 io di me stessa… o no: mi sia concessa interamente oppure no.
34 gli avanza: gli rimane d’avanzo, è troppo abbondante perché egli possa servirsene.