110 Calandrino con disidero108 aspettò la domenica mattina: la qual venuta, in
sul far del dì si levò. E chiamati i compagni, per la porta a San Gallo usciti e nel
Mugnon discesi cominciarono ad andare in giù, della pietra cercando.
Calandrino
andava, come più volenteroso,109 avanti e prestamente110 or qua e or là saltando,
dovunque alcuna pietra nera vedeva si gittava e quella ricogliendo si metteva in
115 seno.111 I compagni andavano appresso, e quando una e quando un’altra ne
ricoglievano; ma Calandrino non fu guari di via andato, che egli il seno se n’ebbe
pieno,112 per che, alzandosi i gheroni113 della gonnella, che alla analda non era,114 e
faccendo di quegli ampio grembo bene avendogli115 alla coreggia116 attaccati d’ogni
parte, non dopo molto gli empié,117 e similmente, dopo alquanto spazio,118 fatto
120 del mantello grembo,119 quello di pietre empiè.

rr. 110 ss. La seconda sequenza mette in scena la beffa: non una semplice trovata per perdigiorno ma una manifestazione di intelligenza, la qualità che Boccaccio ritiene fondamentale nell’ambito della civiltà borghese e mercantile in cui vive.

Per che, veggendo Buffalmacco e Bruno che Calandrino era carico e l’ora del
mangiare s’avvicinava, secondo l’ordine da sé posto,120 disse Bruno a Buffalmacco:
«Calandrino dove è?»
Buffalmacco, che ivi presso sel vedea,121 volgendosi intorno e or qua e or là
125 riguardando, rispose: «Io non so, ma egli era pur122 poco fa qui dinanzi da noi».
Disse Bruno: «Ben che fa poco!123 a me par egli esser certo che egli è ora a casa
a desinare e noi ha lasciati nel farnetico124 d’andar cercando le pietre nere giù per
lo Mugnone».
«Deh come egli ha ben fatto», disse allora Buffalmacco «d’averci beffati e lasciati
130 qui, poscia che noi fummo sì sciocchi che noi gli credemmo. Sappi!125 chi
sarebbe stato sì stolto, che avesse creduto che in Mugnone si dovesse trovare una
così virtuosa pietra, altri che noi?»
Calandrino, queste parole udendo, imaginò che quella pietra alle mani gli
fosse venuta e che per la vertù d’essa coloro, ancor che lor fosse presente, nol
135 vedessero. Lieto adunque oltre modo di tal ventura,126 senza dir loro alcuna cosa,
pensò di tornarsi a casa; e volti i passi indietro se ne cominciò a venire.127
Vedendo ciò, Buffalmacco disse a Bruno: «Noi128 che faremo? Ché non ce ne
andiam noi?»
A cui Bruno rispose: «Andianne;129 ma io giuro a Dio che mai Calandrino non
140 me ne farà più niuna;130 e se io gli fossi presso, come stato sono tutta mattina, io
gli darei tale di questo ciotto nelle calcagna,131 che egli si ricorderebbe forse un
mese di questa beffa»; e il dir le parole e l’aprirsi e ’l dar del ciotto nel calcagna132
a Calandrino fu tutto uno, Calandrino, sentendo il duolo,133 levò alto il piè e cominciò
a soffiare,134 ma pur si tacque e andò oltre.

rr. 123-125 I due geniali compari, Bruno e Buffalmacco, fingono di non vedere Calandrino: cadendo nella trappola, è il beffato a questo punto a credere di potersi fare beffe degli amici.

108 con disidero: impazientemente.
109 come più volenteroso: essendo quello che maggiormente voleva trovare la pietra.
110 prestamente: agilmente.
111 in seno: nelle tasche o nelle pieghe del vestito.
112 non fu… pieno: non ebbe percorsa molta strada, che già aveva le tasche piene di pietre.
113 gheroni: falde.
114 che… non era: che non era alla moda dell’Hainaut (alla analda), famoso centro tessile del Belgio. L’inciso ha una semplice funzione canzonatoria: la gonnella di Calandrino non era stretta, come voleva l’ultima moda.
115 avendogli: avendoli.
116 coreggia: cintura.
117 gli empiè: li riempì.
118 dopo alquanto spazio: dopo un po’ di tempo.
119 fatto del mantello grembo: avendo trasformato anche il mantello in un grembiule.
120 secondo… posto: in base a quanto tra loro stabilito.
121 che ivi… vedea: che in realtà se lo vedeva vicino.
122 pur: proprio.
123 Ben che fa poco!: altro che poco fa! (secondo altri interpreti: proprio poco fa! ma ora…).
124 nel farnetico: in questa folle occupazione.
125 Sappi!: a saperlo!
126 ventura: caso, fortuna.
127 venire: tornare verso casa.
128 noi: anche noi.
129 Andianne: andiamocene.
130 niuna: nessuna.
131 gli darei… nelle calcagna: gli darei un tale colpo (tale) nei calcagni con questo ciottolo (ciotto).
132 l’aprirsi… nel calcagna: allargare le braccia (per lanciare il sasso) e lanciarlo nei calcagni (di Calandrino).
133 duolo: dolore.
134 soffiare: sbuffare.