175 Essi, mostrandosi alquanto turbati,163 andaron suso e videro la sala piena di pietre,
e nell’un de’ canti la donna scapigliata, stracciata, tutta livida e rotta164 nel viso
dolorosamente piagnere; e d’altra parte Calandrino scinto e ansando a guisa d’uom
lasso,165 sedersi.
Dove, come alquanto ebbero riguardato, dissero: «Che è questo, Calandrino?
180 vuoi tu murare,166 ché noi veggiamo qui tante pietre?» e oltre a questo soggiunsero:
«E monna Tessa che ha? E’167 par che tu l’abbi battuta: che novelle168 son
queste?» Calandrino, faticato169 dal peso delle pietre e dalla rabbia con la quale la
donna aveva battuta, e dal dolore della ventura la quale perduta gli pareva avere,170
non poteva raccogliere lo spirito171 a formare intera la parola alla risposta; per che
185 soprastando,172 Buffalmacco ricominciò: «Calandrino, se tu aveva altra ira,173 tu
non ci dovevi perciò straziare174 come fatto hai; ché, poi sodotti ci avesti175 a cercar
teco della pietra preziosa, senza dirci a Dio né a diavolo,176 a guisa di due becconi
nel Mugnon ci lasciasti, e venistitene, il che noi abbiamo forte per male; ma per
certo questa fia la sezzaia che tu ci farai mai».177
190 A queste parole Calandrino sforzandosi rispose: «Compagni, non vi turbate,178
l’opera sta altramenti che voi non pensate.179 Io, sventurato!, avea quella pietra
trovata; e volete udire se io dico il vero? Quando voi primieramente180 di me
domandaste l’un l’altro, io v’era presso a men di diece braccia,181 e veggendo che
voi ve ne venavate e non mi vedavate v’entrai innanzi,182 e continuamente poco
195 innanzi a voi me ne son venuto».
E, cominciandosi dall’un de’ capi,183 infino la fine raccontò loro ciò che essi
fatto e detto aveano, e mostrò loro il dosso184 e le calcagna come i ciotti conci185
gliel’avessero; e poi seguitò: «E dicovi che, entrando alla porta186 con tutte queste
pietre in seno che voi vedete qui, niuna cosa mi fu detta, ché sapete quanto esser
200 sogliano spiacevoli e noiosi que’ guardiani187 a volere ogni cosa vedere; e oltre a
questo ho trovati per la via più miei compari e amici, li quali sempre mi soglion
far motto188 e invitarmi a bere, né alcun fu che parola mi dicesse né mezza, sì
come quegli che non mi vedeano.189 Alla fine, giunto qui a casa, questo diavolo
di questa femina maladetta mi si parò dinanzi ed ebbemi veduto,190 per ciò che,
205 come voi sapete, le femine fanno perder la vertù a ogni cosa: di che io, che mi
poteva dire il più avventurato191 uom di Firenze, sono rimaso il più sventurato; e
per questo l’ho tanto battuta quant’io ho potuto menar le mani e non so a quello
che io mi tengo che io non le sego le veni,192 che maladetta sia l’ora che io prima
la vidi193 e quand’ella mi venne in questa casa!» E raccesosi nell’ira, si voleva levar
210 per tornare a batterla da capo.
163 turbati: seccati.
164 rotta: ferita.
165 lasso: affranto.
166 murare: costruire muri.
167 E’: pleonastico.
168 novelle: novità.
169 faticato: affaticato, stancato.
170 della ventura… avere: della fortuna che pensava di aver perso.
171 spirito: fiato.
172 per che soprastando: e poiché non rispondeva.
173 altra ira: un altro motivo di ira verso di noi.
174 straziare: prendere in giro.
175 poi sodotti ci avesti: dopo che ci hai convinto con i tuoi bei discorsi.
176 senza dirci… a diavolo: senza dirci addio e senza mandarci al diavolo (cioè senza nemmeno salutarci).
177 a guisa… mai: ci hai lasciato nel Mugnone come due stupide bestie (becconi, letteralmente “caproni”) e te ne sei tornato a casa, il che non ci è piaciuto per niente; ma certamente questa sarà l’ultima (sezzaia) burla che ci farai.
178 turbate: adirate.
179 l’opera… pensate: la faccenda sta diversamente da come pensate voi.
180 primieramente: per la prima volta.
181 a men di diece braccia: a cinque o sei metri.
182 e veggendo… innanzi: e vedendo che voi ve ne andavate e non mi vedevate più, vi ho preceduto, e continuando a stare poco davanti a voi me ne sono venuto a casa.
183 dall’un de’ capi: dall’inizio.
184 il dosso: la schiena.
185 conci: conciati.
186 alla porta: di San Gallo.
187 guardiani: del dazio.
188 mi soglion far motto: sono soliti parlarmi.
189 sì come… mi vedeano: proprio come se non mi vedessero.
190 ebbemi veduto: mi vide subito.
191 avventurato: fortunato.
192 veni: vene.
193 che io prima la vidi: quando la vidi per la prima volta.