La lingua Molte cause concorrono alla diffusione dell italiano e dunque all unificazione linguistica del paese: l ampliamento della rete ferroviaria, la leva obbligatoria, l obbligo scolastico, l emigrazione interna. Nel primo decennio del Novecento il 40% degli italiani analfabeta e l 80% parla ancora in dialetto. Il fascismo usa la lingua italiana per controllare e uniformare le abitudini degli italiani e come strumento di propaganda anche attraverso i mezzi di comunicazione. Penalizza fortemente i dialetti. Impone il purismo linguistico, caratterizzato dalla chiusura verso l esterno e dall eliminazione dei termini stranieri. Italiano lingua della borghesia Come abbiamo gi visto, i decenni successivi all unificazione politica mettono in moto il processo di quella linguistica. Alcuni fattori determinano condizioni favorevoli per la diffusione dell italiano presso strati pi ampi della popolazione e in contesti locali o culturali rimasti per secoli dominio esclusivo dei dialetti. Lo sviluppo della rete ferroviaria, la costituzione dell esercito con la leva obbligatoria e di una burocrazia nazionale, l introduzione dell obbligo scolastico, la crescita dell industria e delle realt urbane, le prime forme di mobilitazione politica delle masse consentono una maggiore integrazione tra persone di diversa provenienza: la conseguenza che i dialetti escono dal loro isolamento per entrare in contatto con le parlate pi cittadine, finendo cos per modificarsi e acquistare una coloritura pi vicina all italiano. Fondamentale si rivela, in tal senso, il pur doloroso fenomeno dell emigrazione interna che, a partire dalla fine dell Ottocento, interessa la penisola battendo due strade diverse: quella che dalla campagna conduce alla citt e quella che porta dal Mezzogiorno al Nord. Gli effetti linguistici del processo migratorio sono vasti e duraturi. In un altra realt rispetto a quella da cui provengono, gli emigranti devono misurarsi con la necessit di capire e farsi capire dagli autoctoni. Possiamo dunque dire che nei primi anni del Novecento in Italia vivano uomini e donne tutti italofoni , parlanti cio la lingua italiana? Naturalmente no: l aspirazione di Manzoni di assistere in poco tempo a una compiuta omogeneizzazione linguistica infatti, all alba del nuovo secolo, tutt altro che realizzata. Analfabetismo e scolarizzazione Grazie all impegno dello Stato, il livello di scolarizzazione del paese aumenta sensibilmente, ma ancora nel 1911 la percentuale degli analfabeti tocca il 40%, mentre in Germania non supera l 1% e in Francia oscilla intorno al 10-15%. Nonostante gli sforzi per allargarne la base, infatti, la scuola rimane un istituzione non per tutti: la maggior parte della popolazione frequenta al massimo i primi due o tre anni delle elementari, utili a favorire l accostamento alla lettura e ai rudimenti della scrittura, ma a niente di pi . Ci spiega perch pi dell 80% degli italiani continua a esprimersi in dialetto, come ben documentano le lettere inviate dai soldati di ogni parte d Italia ai propri parenti, che attestano un passo avanti compiuto nell alfabetizzazione ma non una marcata familiarit con la lingua nazionale. La politica linguistica del fascismo Negli anni tra le due guerre la politica linguistica del regime fascista mira a favorire la crescente alfabetizzazione dei ceti popolari riducendo sensibilmente lo spazio dei dialetti. L inquadramento degli studenti e dei giovani nelle organizzazioni di partito, i riti collettivi e le occasioni pubbliche create ai fini del consenso, la politica assistenziale e ricreativa a favore dei meno abbienti (si pensi alle colonie estive per i figli degli operai) sono alcune delle iniziative messe in atto dal regime per uniformare, anche linguisticamente, le abitudini degli italiani. La radio, la stampa quotidiana e in genere tutti gli strumenti di comunicazione di massa cooperano all interno di questa strategia di pianificazione espressiva: l oratoria, le canzoni popolari, le parole d ordine diffuse nelle piazze e nei comizi di Mussolini, si rivelano determinanti nell imporre all italiano medio una fraseologia e un lessico standardizzati. Si diffondono veri e propri stereotipi di cui possiamo cogliere l involontaria comicit vedendo i documentari dell Istituto Luce dell epoca e ascoltandone il commento retoricamente L ePoca e Le Idee 441