DISTILLATI DI ALTRI VEGETALI [ Quali distillati derivano da vegetali diversi da vite, cereali o frutta? Come si producono? ] I distillati di vegetali diversi da vite, cereali e frutta sono tipici dei Paesi dell’America Latina. Di solito sono prodotti con piante tropicali come la canna da zucchero ( ), da cui si ottiene Saccharum officinarum il Rum, il più celebre di questo tipo di distillati, e l’agave azul ( ) da cui si ottiene la Agave tequilana Tequila. In alcuni casi l’origine di queste bevande è antichissima anche se le tecniche di distillazione che ancora oggi sono usate per produrle sono state portate dai Conquistadores spagnoli. Ma anche in Europa troviamo distillati simili: l’Assenzio è il più noto. Assenzio L’Assenzio, bevanda simbolo del Decadentismo e della Belle Époque, fu inventata in Svizzera, alla fine del XVIII secolo dal medico francese Pierre Ordinaire che la impiegava a scopo terapeutico. Una bottiglia di Assenzio, bevanda dal tipico colore verde. Come si produce La ricetta originale prevedeva di far macerare l’assenzio maggiore ( ) in un fermentato d’uva da passare poi alla distillazione. Artemisia absinthium Successivamente, all’assenzio si aggiunsero altre erbe officinali tra cui i semi di anice verde che colorarono la bevanda del distintivo verde brillante, i semi di finocchio, l’issopo, il coriandolo, la menta e la vaniglia. Per l’elevato tenore alcolico e la presenza di tujone, un alcaloide tossico se assunto in quantità elevate, nel 1915 la bevanda fu proibita in Francia e, successivamente, negli altri Paesi europei. Solo di recente sono comparsi sul mercato diversi prodotti chiamati con questo nome, alcuni dei quali liquori, spesso con caratteristiche molto diverse (colore, gradazione alcolica, produzione) rispetto a quelle della ricetta originale, ma sempre con un contenuto di tujone entro limiti legali. Come si serve l’Assenzio Proprio per l’elevato contenuto alcolico (circa 75% vol), l’Assenzio va diluito. Secondo un vero e proprio rito, si versa in un bicchiere pontarlier fino a colmare la piccola ampolla sopra la base. Si mette una zolletta di zucchero sul cucchiaio forato (detto, appunto, “da Assenzio”) tenuto in mano o appoggiato sul calice, e su questa si versa acqua liscia freddissima in una dose superiore a quella del distillato. Il liquido deve cambiare colore e intorpidire (louche). Il pontarlier, tipico bicchiere per l’Assenzio. Una collezione di cucchiai per degustare l’Assenzio.