Gin Il Gin è un’ (prevalentemente malto d’orzo, segale e mais), fra cui le bacche di ginepro, a cui rimanda il nome, e che gli danno i profumi e il acquavite di cereali aromatizzata con diversi ingredienti gusto caratteristici. Ma gli aromi di questo distillato vengono anche da finocchio, anice, cardamomo, liquirizia, coriandolo (semi), arancia e limone (bucce): ogni azienda produttrice ha una propria ricetta rigorosamente segreta. L’invenzione del Gin è attribuita a Franciscus de le Boë Sylvius, noto medico-farmacista dell’Università di Leiden, in Olanda, intorno alla metà del XVII secolo: questa bevanda, che aggiungeva alle collaudate virtù ristoratrici e digestive dell’acquavite quelle del ginepro, considerato un toccasana per i reni affaticati, e delle altre erbe, doveva servire esclusivamente a scopi terapeutici. Furono i soldati inglesi, sbarcati sul continente durante la guerra dei Trent’anni (1618-1648), a scoprire e riportare in patria questa bevanda che, ben presto, diventò la bevanda nazionale. In Inghilterra il processo di produzione del Gin subì alcune modifiche mirate a migliorare la qualità del prodotto: l’aggiunta della seconda distillazione e di sostanze vegetali che ne arricchiscono l’aroma ha dato origine al prodotto che oggi conosciamo come . London Dry Gin Come si produce Per estrarre i profumi dei diversi ingredienti, il Gin subisce una lavorazione particolare, che può essere di due tipi. Il Gin ottenuto con Il metodo più economico detto compounding , consiste nell’aromatizzare l’alcol ottenuto dai cereali con oli essenziali estratti con la pressatura delle spezie o creando una miscela di spezie e acqua. questo procedimento non può avere la dicitura “London”. Gin prodotti così Il metodo tradizionale consiste in una distillazione continua di un mosto di cereali (di solito mais e frumento) che dà un distillato a 96° circa. Gli ingredienti aromatizzanti vengono poi fatti macerare nel distillato per un periodo che varia da azienda ad azienda. Quindi il liquido ottenuto subisce un’ulteriore distillazione discontinua. possono avere la dicitura “London”. La classificazione Oltre al , esistono altri tipi di London Dry Gin questo distillato: l’ Old Tom Gin , che non rientra nella categoria dei distillati perché prevede l’aggiunta di zucchero, ingrediente fondamentale del cocktail Tom Collins; il Plymouth Gin , un distillato di grano prodotto nell’omonima città inglese; è simile al London Dry, ma può raggiungere gradazioni alcoliche più elevate. È tutelato da una Indicazione Geografica Protetta; il Rue Gin , aromatizzato con la ruta; lo Sloe Gin , ottenuto macerando nel Gin prugne selvatiche leggermente pigiate, e dolcificando con sciroppo di zucchero. Recentemente anche altri Paesi si stanno distinguendo per la produzione di Gin lavorati come il London Dry, ma caratterizzati da aromatizzazioni particolari: il Dol Gin , prodotto nelle Dolomiti, caratterizzato da sentori di angelica, fiori di sambuco e genziana; con basilico, timo, rosmarino e oliva che gli donano un carattere “mediterraneo”; il Gin Mare , spagnolo, aromatizzato il Monkey 47 Schwarzwald , tedesco, prodotto secondo una ricetta che prevede 47 ingredienti tra cui mirtillo rosso della Foresta Nera, il coriandolo e il pepe. curiosità Il Gin più costoso del mondo è il , prodotto nei Paesi Bassi. Una bottiglia da circa 70 cl costa 700 dollari. Nolet’s Dry Gin – The Reserve >> pagina 145 Jenever o Holland Gin Un discorso a parte merita il Gin prodotto nei Paesi Bassi: si ottiene da una miscela di cereali (mais, segale e orzo maltato), macinata, mescolata con acqua e fatta fermentare con lieviti selezionati. Il mosto subisce una triplice distillazione con tre alambicchi continui (da ognuno dei quali si ottiene un liquido a grado alcolico sempre più alto) e una distillazione disconvtinua, con alambicchi “pot”, durante la quale si aggiungono il ginepro e le altre erbe. Gli Holland Gin sono gli unici che possono subire un invecchiamento di 1-3 anni in botti di rovere: si distinguono così lo , senza colore, e lo stagionato Jonge Jenever , dal leggero colore dorato. Lo Jenever Oude Jenever viene commercializzato anche nei tradizionali vasi di coccio detti cruchon. Alcune fasi produttive dello Jenever: l’aggiunta di bacche di ginepro durante la terza distillazione (1 e 2) e la maturazione in botti (3). Come si serve il Gin Si serve liscio e freddo in un cocktail glass che favorisce la liberazione dei profumi, o nel classico tumbler basso. Il Gin è il distillato più utilizzato nelle ricette dei cocktail IBA. Il servizio del Gin: liscio in un bicchiere da cocktail.