L’uomo e le acque dolci Roma e il Tevere , Parigi e la Senna, Londra e il Tamigi, Vienna e il Danubio: sono molte le città europee sorte lungo il corso di un fiume e proprio in prossimità dei corsi d’acqua hanno visto la luce le prime , come quella mesopotamica tra il fiume Tigri e l’Eufrate o quella egizia nella valle del Nilo. I preziosi ecosistemi di fiumi e laghi, tuttavia, oggi pagano un prezzo in “salute” per questo antico rapporto con l’uomo. 11 grandi civiltà della storia Il fiume Tevere a Roma. 11 SCRIGNI DI BIODIVERSITÀ Fiumi e laghi, insieme a stagni, torbiere e paludi, sono , cioè “a cavallo” tra terra e acqua. Grazie alla presenza di ambienti molto diversi, dal pioppeto al canneto, ai prati, agli isolotti ghiaiosi, queste aree sono l’habitat di numerose specie di anfibi, pesci, insetti e , come il martin pescatore, l’airone cinerino, la gallinella d’acqua; una delle attività turistiche diffuse nell’ambiente fluviale è il (l’osservazione degli uccelli). zone umide uccelli acquatici birdwatching I laghi di una certa grandezza, grazie alla loro massa d’acqua, sono in grado di mitigare il clima e condizionano la flora e la fauna circostanti: spesso intorno a un lago si trovano , cioè presenti solo in quel luogo, e si riescono a coltivare alberi adatti a climi miti, come agrumi e ulivi. specie endemiche Proprio per la loro ricchezza e bellezza paesaggistica, fiumi e laghi sono oggi frequentate , dove è possibile anche praticare vari sport acquatici (canoa, kayak, windsurf ecc.). mete turistiche STUDIO CON METODO le informazioni essenziali sulle caratteristiche delle zone umide, poi . Seleziono completo Zone umide Sono zone a “cavallo” Elementi naturali Ambienti: pioppeti, Fauna: anfibi, Coltivazioni: alberi adatti ai climi miti, come Attività turistiche • , Birdwatching >> pagina 127 IL PAESAGGIO ANTROPICO Nel corso della storia l’uomo ha sempre scelto di abitare in prossimità di fiumi o laghi perché offrivano cibo attraverso la e costituivano importanti fonti di , indispensabile per la vita quotidiana (bere, lavarsi, cucinare), per coltivare i campi e allevare gli animali. pesca acqua dolce Per sfruttare queste risorse e per proteggersi dalle inondazioni, le comunità umane hanno profondamente modificato l’ambiente: hanno innalzato argini, hanno deviato il corso dei fiumi, hanno eretto per regolare la disponibilità di acqua e costruito per distribuirla sul territorio, hanno estratto da usare come materiali da costruzione. dighe canali sabbia e ghiaia Inoltre hanno sfruttato i fiumi come “strade” per lo spostamento di uomini e merci, e la forza dell’acqua per svolgere lavori: già nel Medioevo i utilizzavano l’energia idraulica per macinare il grano o frangere le olive. mulini In seguito, nell’Ottocento, l’energia idroelettrica (cioè l’energia elettrica ottenuta dalla forza dell’acqua) fu uno dei motori della , e ancora oggi lungo il corso superiore dei fiumi, dove l’acqua scorre più veloce, sorgono spesso . Seconda Rivoluzione Industriale centrali idroelettriche I rischi di uno sfruttamento eccessivo L’eccessivo sfruttamento dell’ambiente fluviale e lacustre non è però privo di conseguenze. Estrarre dal letto del fiume i detriti, che aiutano a frenare la potenza dell’acqua, o eliminare la vegetazione spontanea che mantiene salde le sponde può favorire il . dissesto idrogeologico Un altro rischio ambientale legato all’attività umana è l’inquinamento, causato in particolare dalle , cioè le acque “sporche” degli scarichi domestici e industriali: talvolta vengono reimmesse nell’ambiente senza essere state depurate, con conseguenze gravissime sull’equilibrio naturale (vedi pp. 136-139). acque reflue STUDIO CON METODO le informazioni essenziali e . Seleziono completo Fiumi e laghi Attività umane Coltivazioni, allevamento e Estrazione di sabbia e ghiaia per Interventi dell’uomo sull’ambiente Argini per contenere le acque del fiume Dighe per Canali per Trasporto di Produzione di Conseguenze dello sfruttamento Dissesto idrogeologico (cioè frane e alluvioni) causato da Inquinamento, causato da OGGI geo IL DISSESTO IDROGEOLOGICO Alcune zone d’Italia sono spesso colpite da frane, inondazioni e alluvioni dovute al dissesto idrogeologico, cioè il degrado del suolo causato dall’azione delle acque. La responsabilità di queste calamità è dell’attività umana: l’eccessiva impedisce all’acqua piovana di penetrare nel terreno; essa così, se è troppa, va ad allagare strade e vallate, oppure va a ingrossare fiumi e torrenti che fuoriescono dagli argini. cementificazione Anche il indebolisce il suolo: non essendo più trattenuto dalle radici delle piante, questo può franare e travolgere tutto quello che incontra. disboscamento Gli unici modi per prevenire questo fenomeno sono la cura del territorio e il controllo delle attività edilizie.