L’Europa: un crocevia di popoli Per conoscere chi siamo “noi europei”, non basta studiare i dati demografici che riguardano le popolazioni degli Stati che formano l’Europa. Oltre agli aspetti “numerici” (quanti siamo, dove abitiamo, qual è la nostra età media e così via), è infatti importante prendere in considerazione anche gli aspetti che caratterizzano i del nostro continente. culturali popoli CHE COS’È UN POPOLO Un è una comunità di persone che , cioè che ha in comune lingua, religione, usi e tradizioni; i suoi membri possono essere anche molto diversi tra loro, ma sono legati da un’identità comune e da un forte senso di appartenenza, indipendentemente dai confini territoriali in cui si trovano a vivere. Per esempio, pur essendo sparpagliato per tutto il Pianeta a causa delle complesse vicende che hanno caratterizzato la sua storia, il popolo ebraico risponde a questa descrizione, perché risulta unito da fattori decisivi come quello linguistico e religioso. popolo condivide una determinata cultura Popolazione e popolo non sono quindi termini sovrapponibili: il primo fa riferimento ad aspetti “quantitativi”, il secondo ad aspetti “qualitativi”. La popolazione di molti Stati attuali è infatti formata da individui appartenenti a popoli diversi . 7 La società multiculturale di Amsterdam, nei Paesi Bassi. 7 STUDIO CON METODO e le informazioni indicate, poi la differenza tra popolo e popolazione. Seleziono sottolineo spiego Che cosa si intende con la parola popolo. A che cosa fa riferimento la parola popolazione.  >> pagina 218 VERSO UNA SOCIETÀ MULTIETNICA Sul territorio europeo è presente una grande varietà di popoli, conseguenza delle mescolanze e migrazioni di gruppi umani che hanno sempre caratterizzato la storia del nostro continente, già a partire dal 2000 a.C., quando dall’Asia, a ondate successive, migrarono in Europa i popoli indoeuropei, i nostri lontani “antenati”. Il risultato di queste vicende è che oggi in Europa si contano , considerando solo quelli più numerosi, ed è ormai impossibile identificare la popolazione di uno Stato con un’unica (parola che deriva dal greco e significa proprio “popolo”): per fare un esempio, in Spagna vivono non solo quelli che chiamiamo comunemente “spagnoli”, ma catalani, baschi, galiziani, aragonesi, gruppi etnici caratterizzati da una cultura particolare. oltre cinquanta popoli etnia Questa mescolanza di popoli è oggi che abbiamo visto studiando i dati demografici relativi alla popolazione europea: l’effetto di questo fenomeno è che stiamo andando sempre più verso una , cioè caratterizzata dalla compresenza in un territorio di gruppi di persone appartenenti a diverse etnie, che mantengono usi, tradizioni, lingue e religioni differenti. Si tratta di un cambiamento che possiamo osservare anche nella nostra vita quotidiana. Sia che tu viva in una grande città o in un piccolo paese, forse ti sarà capitato di cenare in un ristorante etnico, ed è molto probabile che la tua stessa classe sia composta da compagni provenienti da Paesi diversi: si tratta di un esempio, in scala ridotta, di una società multiculturale e multietnica . accentuata dai flussi migratori società multietnica 8 Pancake, sushi, kebab: un mosaico di cibi che riflette il mosaico della popolazione europea. 8 STUDIO CON METODO Uso le domande-guida: e le informazioni nel testo, poi . seleziono sottolineo rispondo Che cosa significa la parola etnia? Quando una società può essere definita multietnica? Quanti popoli si contano in Europa? La società europea può essere considerata multietnica? Perché?  >> pagina 219 I FLUSSI MIGRATORI NELL’EUROPA DI OGGI I flussi migratori che attraversano oggi l’Europa e l’Italia riguardano popolazioni provenienti da altri continenti, in particolare dall’Africa (Settentrionale e Sub-Sahariana), dall’Asia e dall’America Centro-Meridionale, ma anche persone originarie dei Paesi dell’Europa Orientale che si spostano verso i Paesi dell’Europa Occidentale. Accanto ai , che lasciano volontariamente il proprio Paese di origine per cercare condizioni di vita migliori, tra gli immigrati ci sono anche i migranti economici profughi 9 , cioè persone costrette a scappare dalla loro terra a causa di guerre, carestie o catastrofi naturali, e i , che abbandonano il proprio Paese perché perseguitati a causa delle loro idee politiche e religiose o della loro appartenenza a un gruppo etnico o sociale (vedi p. 221). A tutela di queste persone esistono dal 1951 gli accordi della , che obbligano ad accogliere profughi e rifugiati in Paesi sicuri, in modo che essi non siano costretti a tornare nella terra d’origine, in cui la loro vita sarebbe a rischio. rifugiati Convenzione di Ginevra Inoltre, dal 2014 alla legislazione europea è stato aggiunto il , che disciplina le norme sui , ossia coloro che presentano domanda per ottenere lo status di rifugiato. Regolamento di Dublino richiedenti asilo Una colonna di profughi in marcia. 9 STUDIO CON METODO le informazioni dal testo e le frasi, poi la provenienza e la composizione dei flussi migratori. Seleziono completo spiego I flussi migratori che attraversano l’Europa riguardano le persone provenienti da .                                                                                                                    I migranti economici sono persone che .                                                                                                                                                                                                               I profughi sono persone in fuga dal Paese di origine a causa .                                                                                                                                                                                                                                                           I rifugiati sono persone che abbandonano il Paese d’origine perché .                                                                                                                                               I richiedenti asilo sono .                                                                                                                                                >> pagina 220 I numeri dell’immigrazione Secondo i dati pubblicati dal Dossier Caritas/Migrantes, il rapporto sull’immigrazione che le due associazioni stilano ogni anno per quantificare il fenomeno migratorio, gli ammontavano a circa , distribuiti principalmente tra Germania, Regno Unito, Italia e Francia. stranieri residenti regolarmente in Europa nell’anno 2017 38,6 milioni Per il nostro Paese, in particolare, il Dossier ha registrato circa , che rappresentano l’8,5% della popolazione complessiva . 5,2 milioni di stranieri regolari residenti in Italia 10 10 GLI STRANIERI IN ITALIA L’immigrazione come risorsa La convivenza nello stesso territorio di persone appartenenti a popoli diversi è certamente fonte di arricchimento reciproco, ma può anche causare tensioni e conflitti sociali. Gli stranieri che si stabiliscono in Italia o in altri Stati europei sono spesso costretti ad accettare difficili condizioni di vita e di lavoro; inoltre, sono talvolta vittime di , un atteggiamento di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati. xenofobia Nonostante ciò, è ormai riconosciuto che la presenza dei lavoratori immigrati è indispensabile per il sistema economico italiano e per quello degli altri Paesi europei: oltre a svolgere occupazioni dure o umili (per esempio nel settore dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’assistenza agli anziani), essi contribuiscono al benessere economico del nostro Paese pagando le tasse. STUDIO CON METODO il grafico sulla popolazione straniera in Italia, e . Osservo completo ripeto Stranieri regolari residenti in Italia Numero:                                                                               Percentuale:                                                                       Nazionalità:                                                                         Uso le domande-guida: e le informazioni nel testo, poi . seleziono sottolineo rispondo Che cosa è la xenofobia? Perché l’immigrazione è indispensabile per l’economia italiana?