La percezione unitaria della realtà anche quando gli stimoli sensoriali sono diversi (l esperienza di un tramonto sul mare, per PER LO STUDIO esempio, coinvolge la vista del sole e del mare, l odore della Sottolinea nel testo la risposta alla domanda: Quali capacità comprende il processo percettivo? salsedine, il rumore delle onde); interpretazione, grazie alla quale comprendiamo le caratteristiche dell ambiente esterno, per esempio distinguendo tra un sasso nero o un appuntito riccio di mare. 2. LE TEORIE CLASSICHE SULLA PERCEZIONE La teoria empiristica Hermann von Helmholtz (1821-1894) è stato uno dei primi studiosi a occuparsi di percezione e ha formulato la PER LO STUDIO teoria empiristica. Secondo questa teoria i nostri sensi ci Sottolinea nel testo la risposta alla domanda: Che cosa sono le percezioni secondo von Helmholtz? forniscono informazioni frammentarie e non elaborate. Solo grazie all esperienza, cioè l insieme delle nostre conoscenze pregresse, noi siamo in grado di associare e integrare queste informazioni: in questo modo percepiamo il mondo esterno. Le nostre percezioni sono quindi ipotesi, che von Helmholtz chiama inferenze inconsce: la nostra mente, grazie all esperienza, compie un ragionamento (o inferenza) inconsapevole (cioè inconscio) per completare le informazioni sensoriali e formulare delle supposizioni. Ciò significa che le nostre percezioni non sono mai assolutamente certe, perché la percezione è un interpretazione della realtà. empiristica: propria dell empirismo, corrente di pensiero che ritiene l esperienza come unica fonte di conoscenza. ipotesi: supposizione, congettura. La teoria della Gestalt Secondo la teoria della Gestalt la mente umana dà una forma unitaria ai diversi stimoli, non sommandoli, ma cogliendoli nella loro totalità, perché il tutto è diverso dalla somma delle singole parti . Gli studiosi della Gestalt si sono concentrati sulla percezione visiva e hanno individuato delle leggi percettive innate. innate: presenti sin dalla nascita. Legge della vicinanza: raggruppamento in un unico stimolo di elementi visivi tra loro vicini. Nella figura a fianco percepiamo due quadrati, e non semplicemente i singoli puntini neri che li compongono. Legge della vicinanza 11