la sintesi La poesia del Settecento La poesia del Settecento eleganza Nell ultimo decennio del Seicento si assiste alla crisi e al declino del gusto barocco, che aveva trovato espressione letteraria e poetica in forme artificiose e astruse, in produzioni stravaganti ed eccessive. Nel 1690 un gruppo di letterati raccolti attorno al salotto della regina Cristina di Svezia fonda l accademia dell Arcadia, con esplicito riferimento alla mitica regione dell antica Grecia, simbolo di innocenza e serenità. L intento è quello di riassoggettare la fantasia alla ragione e di ridare alla poesia armonia e chiarezza, in nome della classicità e secondo la lezione di Petrarca. I poeti dell Arcadia attingono al repertorio pastorale, immettendo sullo sfondo di paesaggi di maniera figure di pastori, ninfe, fanciulle innamorate che esprimono sentimenti composti, privi di qualsiasi tensione drammatica. Alla semplicità e alla cantabilità dei loro componimenti contribuisce la scelta di versi brevi e delle forme del sonetto e della piccola ode. Il programma di rinnovamento dell Arcadia investe anche la produzione drammatica, e in particolare il melodramma, molto popolare nel Seicento, che soprattutto a opera di Metastasio viene riformato, con la riproposta di contenuti eroici e tragici e la preponderanza accordata alla poesia sulla musica. GIOVAN BATTISTA FELICE ZAPPI Nasce a Imola nel 1667. Si laurea in Legge all Università di Bologna ed esercita l avvocatura ricoprendo cariche amministrative e politiche per il papa Clemente XI. Nel 1690 è tra i fondatori dell Arcadia. Nel 1705 sposa la poetessa Faustina Maratti, figlia di un noto pittore, e la loro casa diventa luogo di incontro di studiosi e artisti. La sua produzione poetica è contenuta: 55 sonetti e pochi altri componimenti, ancora influenzati dal gusto secentista. Abile improvvisatore, i suoi versi sono brillanti, leggeri e scherzosi. Muore a Roma nel 1719. PAOLO ROLLI Nasce a Roma nel 1687. Allievo di Gian Vincenzo Gravina, uno dei fondatori e teorici dell Arcadia, si trasferisce presto a Parigi e poi a Londra, dove vive trent anni come precettore dei figli del re Giorgio II, componendo odi e canzonette, a volte da lui stesso musicate, divulgando in edizioni londinesi le opere di Boccaccio, Ariosto e altri autori italiani, e traducendo in italiano il Paradiso perduto di Milton e le Odi di Anacreonte. Qui collabora come librettista con il compositore tedesco H ndel e con gli italiani Porpora e Galuppi, raccogliendo poi parte di questa produzione melodrammatica in Componimenti poetici in vario genere, pubblicati nel 1744, anno Arcadia armonia classicità melodramma del suo ritorno in Italia. Nel 1753 riunisce le sue raccolte di poesie in tre volumi intitolati De poetici componimenti, mentre uscirà postumo il volume di epigrammi Marziale in Albion. I suoi versi, modellati sugli esempi di autori classici come Catullo e Tibullo, sono caratterizzati da eleganza e musicalità. Muore a Todi nel 1765. PIETRO METASTASIO Pseudonimo di Pietro Trapassi, Pietro Metastasio nasce a Roma nel 1698. A dodici anni viene adottato quasi come figlio da Gian Vincenzo Gravina, fondatore e teorico dell Arcadia, colpito dalla sua abilità nell improvvisare versi. Segue studi classici e nel 1717 pubblica le prime Poesie. Dopo la morte di Gravina (1718), si trasferisce a Napoli, e qui la famosa cantante Marianna Benti Bulgarelli lo avvia allo studio della musica. Nel 1724 viene messo in scena il suo primo melodramma, Didone abbandonata, che riceve un accoglienza trionfale. A questo seguono molti altri melodrammi, che Metastasio realizza ad alti livelli artistici, svincolando il testo dalla musica, e in cui fonde l eroico con il galante, ispirandosi alla tragedia greca ma subendo nel contempo l influsso della produzione teatrale francese. Nel 1730 è chiamato a Vienna come poeta cesareo, onorato nella corte imperiale quale Sofocle italiano . Qui muore nel 1782. VINCENZO MONTI Nasce ad Alfonsine (Ravenna) nel 1754. Intraprende studi di giurisprudenza e poi di medicina, ma li interrompe. Poco più che ventenne entra in Arcadia e si trasferisce a Roma sotto la protezione di alti prelati della curia di Pio VI. In questo periodo compone liriche, poemi e testi teatrali. Nel 1791 sposa Teresa Pikler, figlia di un noto incisore di pietre dure, e nel 1797, dichiarando di volersi scuotere di dosso «la polvere della curia romana , si trasferisce a Milano, e da qui, dopo il crollo della Repubblica Cisalpina, a Parigi. Torna in Lombardia nel 1802, nominato professore di Eloquenza e Poesia a Pavia. Nel 1806 inizia la traduzione in versi dell Iliade di Omero, che vedrà la luce nel 1811 e sarà più volte ripubblicata. Nel 1817 partecipa al dibattito sulla questione della lingua con la Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca, sostenendo il classicismo linguistico. Muore a Milano nel 1828. La produzione letteraria di Monti è sterminata e attraversa una grande quantità di generi, dalle composizioni encomiastiche ai poemetti alle opere teatrali. La duttilità, l armonia e il classico nitore dei suoi versi costituiranno un punto di partenza imprescindibile per i poeti della generazione successiva. 261