DELLA STORIA TESTIMONIANZE (Unità 9 • Capitolo 24) LE PERSECUZIONI E IL MARTIRIO DEI CRISTIANI Negli sono raccolte le relazioni dei processi che furono celebrati contro i cristiani in un arco di tempo compreso tra il I e il IV secolo d.C. In questo brano si descrivono le vicende di dodici martiri cristiani (sette uomini e cinque donne) originari di Scilli, un villaggio africano, condannati a morte a Cartagine nel 180. L’accusa era sostenuta dal proconsole romano Saturnino, governatore della provincia d’Africa. Atti dei martiri Essendo consoli Presente per la seconda volta e Claudiano, il 17 luglio, a Cartagine, introdotti nella sala delle udienze Sperato, Nartzalo, Cittino, Donata, Seconda e Vestia, il proconsole Saturnino disse: «Potete meritarvi l’indulgenza dell’imperatore nostro signore se tornerete a professare buoni sentimenti». Sperato disse: «Non abbiamo mai fatto nulla di male, non abbiamo commesso iniquità, non abbiamo sparlato di nessuno, ma anzi, maltrattati, abbiamo ringraziato; ». Il proconsole Saturnino disse: «Anche noi siamo religiosi, e la nostra religione è semplice: giuriamo per il genio dell’imperatore nostro signore e preghiamo per la sua salute, e ciò dovete fare anche voi!». Sperato disse: «Se avrai la pazienza di ascoltarmi, ti rivelerò un mistero di grande semplicità». Saturnino disse: «Non ti ascolterò, poiché tu vuoi denigrare la nostra religione. Giura piuttosto per il genio dell’imperatore nostro signore!». Sperato disse: «lo non conosco l’autorità di questo mondo, ma servo quel Dio che nessun uomo vide né può vedere con questi occhi. Non ho mai rubato, e, se acquisto qualcosa, pago la tassa: poiché io conosco il mio signore, re dei re e imperatore di tutte le genti». Il proconsole Saturnino disse agli altri: «Abbandonate questa credenza». Sperato disse: « ». Il proconsole Saturnino disse: «Non siate partecipi di questa follia». Cittino disse: «Noi non temiamo nessuno all’infuori di Dio nostro signore che è nei cieli». Donata disse: «L’onore a Cesare in quanto Cesare, il timore a Dio». Vestia disse: «Sono cristiana». Seconda disse: «Quel che sono, voglio rimanere». Il proconsole Saturnino disse a Sperato: «Persisti a dirti cristiano?». Sperato disse: «Sono cristiano». E tutti furono unanimi con lui. Il proconsole Saturnino disse: «Volete del tempo per riflettere?». Sperato disse: «In una questione così giusta non c’è bisogno di riflettere». Il proconsole Saturnino disse: «Che cosa c’è nella vostra cassetta?». Sperato disse: «l libri e le epistole di ». Il proconsole Saturnino disse: «Abbiate una dilazione di trenta giorni, e ripensateci». Sperato disse ancora: «Sono cristiano». E tutti furono unanimi con lui. Il proconsole Saturnino lesse la sentenza scritta sulla tavoletta: «Sperato, Nartzalo, Cittino, Donata, Vestia, Seconda e gli altri che hanno ammesso di professare la religione cristiana, poiché, offerta loro la possibilità di ritornare a vivere secondo il costume romano, hanno ostinatamente persistito nell’errore, sono condannati a morire di spada». Sperato disse: «Rendiamo grazie a Dio». Nartzalo disse: «Oggi saremo martiri in cielo. Grazie a Dio». Il proconsole Saturnino fece dare per mezzo dell’araldo questo annuncio: «Ordino che Sperato, Nartzalo, Cittino, Veturio, Felicio, Aquilino, Letanzio, Ianuaria, Generosa, Vestia, Donata, Seconda siano tratti a morte». Tutti dissero: «Grazie a Dio». E così tutti insieme furono coronati col martirio e regnano col Padre e il Figlio e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli Amen. perciò rispettiamo il nostro imperatore Malvagia credenza è commettere omicidio, dare falsa testimonianza Paolo, uomo giusto , a cura di G. Caldarelli, Edizioni Paoline, Roma 1974 Atti dei martiri Emergono i punti nodali sui quali si contrappongono i punti di vista dei cristiani, che rappresentano il nuovo modello di socialità e di spiritualità, oltre che di vita religiosa, e dei magistrati di Roma, legati a modelli tradizionali e perfino incapaci di comprendere la novità rappresentata dai cristiani. A compilare queste note sono i cristiani che erano stati sottoposti agli interrogatori ma che, per qualche ragione, ne erano usciti senza condanna: esse hanno lo scopo di dimostrare a tutta la comunità dei fedeli l’eroismo dei cristiani condannati al supplizio, sono la prova che permette di considerarli dei martiri della fede. Anche per questa ragione si tratta di testi – e questo, gli , è uno dei primi – che seguono uno schema preciso e ricorrente nell’andamento, nella descrizione, nei dialoghi e nelle procedure. perciò rispettiamo il nostro imperatore Acta martyrum Scillitanorum Nella contrapposizione dei due punti di vista emergono da un lato la novità rappresentata dai cristiani (cittadini rispettosi delle leggi e delle norme civili, disposti anche a onorare l’istituto imperiale, cioè il potere politico, ma al contempo portatori di una solida fede nel loro Dio, non violenti, sicuri dell’esistenza di una vita oltre la morte, sostenitori di un codice morale che non coincide con quello tradizionale pagano) e dall’altro la presunzione di verità dei pagani che restano legati a convinzioni ritenute dai cristiani inconsistenti, come quella che attribuisce uno spirito oltre il corpo all’imperatore vivo e regnante, così da renderne possibile la , cioè la proclamazione della sua divinità, principio inaccettabile per i cristiani. Tra i nuovi valori di cui sono portatori i cristiani questo è forse il più rilevante, ai loro stessi occhi: il valore della persona umana, forgiata a immagine e somiglianza di Dio. Da questo presupposto deriva la regola che uccidere un essere umano è il più grave dei delitti, dopo quelli che riguardano le offese a Dio. Malvagia credenza… testimonianza deificatio Verso la fine del II secolo, punti di riferimento dei cristiani sono i Vangeli e le lettere di san Paolo, che diventeranno fondamentali nella costruzione dei valori cristiani, delle pratiche e perfino degli atteggiamenti dei fedeli. Per tramite di Paolo, per esempio, diviene centrale nella fede cristiana la grazia divina, cioè l’intervento che Dio stesso opera nella vita degli uomini e del singolo uomo, conducendolo alla salvezza eterna e mostrandogli la retta via. Paolo, uomo giusto PER FISSARE I CONCETTI Su quali questioni – i «buoni sentimenti» – il magistrato Saturnino chiede l’adesione dei cristiani? Quali sono i punti ritenuti irrinunciabili da parte dei cristiani? Attraverso quali passaggi retorici viene costruita l’immagine del “martire” cristiano?