FIUMI E LAGHI Paesaggi naturali e antropici Roma e il Tevere, Parigi e la Senna, Londra e il Tamigi, Vienna e il Danubio: sono molte le città europee sorte lungo il corso di un fiume . E, se ci allontaniamo di più nel tempo e nello spazio, scopriamo che proprio in prossimità dei corsi d’acqua hanno visto la luce le prime , come quella mesopotamica tra il fiume Tigri e l’Eufrate o quella egizia nella valle del Nilo. I preziosi ecosistemi di fiumi e laghi, tuttavia, pagano un prezzo in “salute” a questo antico rapporto con l’uomo. (5) grandi civiltà della storia (5) CLIL Verona is one of Italy’s cities built on a river: the Adige, that has its source in the Alps and flows into Adriatic Sea. SCRIGNI DI BIODIVERSITÀ Fiumi e laghi, insieme a stagni, torbiere e paludi sono , cioè “a cavallo” tra terra e acqua. La presenza di ambienti molto diversi, che vanno dal pioppeto al canneto, ai prati, agli isolotti ghiaiosi, rende queste aree l’habitat di numerose specie di anfibi, pesci di acqua dolce e insetti. La loro importanza è legata soprattutto alla tutela degli , come il martin pescatore, l’airone cinerino, la gallinella d’acqua: una delle attività turistiche diffuse nell’ambiente fluviale è, non a caso, il (l’osservazione degli uccelli). I laghi di una certa grandezza, inoltre, grazie alla loro massa d’acqua sono in grado di mitigare il clima, condizionando la flora e la fauna circostanti: spesso intorno a un lago si sviluppano , cioè presenti solo in quel luogo, e si riescono a coltivare alberi adatti a climi più caldi, per esempio agrumi e ulivi. Proprio per la loro ricchezza e bellezza naturalistica fiumi e laghi sono oggi frequentate , dove è possibile anche praticare vari sport acquatici (canoa, kayak, windsurf e così via). zone umide uccelli acquatici birdwatching specie endemiche mete turistiche Le zone umide >> pagina 121 GEO O G G I Il dissesto idrogeologico Purtroppo sentiamo spesso notizie di frane e alluvioni che colpiscono alcune zone del nostro Paese. La causa di queste calamità è il dissesto idrogeologico, cioè il degrado, la rovina del suolo causata dall’azione delle acque superficiali e sotterranee. Ma il vero responsabile è, ancora una volta, l’uomo. L’eccessiva , per esempio, impedisce all’acqua piovana di penetrare nel terreno e raggiungere le falde acquifere sotterranee; così scorre in superficie e, se è troppa, va ad allagare strade, fossi e vallate. I fiumi e i torrenti si ingrossano e fuoriescono dagli argini, sommergendo il territorio intorno sotto metri di acqua e di fango. Anche il indebolisce il suolo, che non è più trattenuto dalle radici delle piante, favorendo l’erosione del terreno da parte dell’acqua e del vento: nei casi peggiori interi fianchi di colline e montagne si staccano e rovinano a valle, portando via tutto quello che incontrano. Secondo Legambiente 6500 Comuni italiani su 8000 sono a rischio idrogeologico. Gli unici modi per prevenire questo fenomeno sono la cura del territorio, in primo luogo dei boschi e del letto dei fiumi, e la lotta all’abusivismo edilizio. cementificazione disboscamento Per saperne di più: www.isprambiente.gov.it>temi>suolo e territorio>dissesto idrogeologico L’UOMO E LE ACQUE DOLCI Nel corso della sua storia l’uomo ha sempre scelto di abitare in prossimità di fiumi o laghi, non solo perché garantivano l’approvvigionamento di cibo attraverso la , ma anche perché costituivano importanti fonti di , indispensabile per svolgere le attività quotidiane (bere, lavarsi, cucinare), per coltivare i campi e allevare gli animali. pesca acqua dolce Una risorsa indispensabile Per sfruttare al meglio queste risorse e per proteggersi contro le inondazioni, le comunità umane che si sono insediate vicino a fiumi e laghi hanno messo in atto una serie di interventi che hanno profondamente modificato l’ambiente: hanno innalzato , hanno deviato il corso di tratti di fiume, hanno eretto per regolare la disponibilità di acqua e costruito per distribuirla sul territorio, hanno estratto da usare come materiali da costruzione. Inoltre, hanno sfruttato i fiumi come “strade” per lo spostamento di uomini e merci (GeoStoria p. 124) e la forza dell’acqua per svolgere lavori: già nel Medioevo l’Europa era disseminata di che utilizzavano l’energia idraulica per macinare il grano, frangere le olive, azionare i mantici nelle fucine dei fabbri. In seguito, nell’Ottocento, l’energia idroelettrica (cioè l’energia elettrica ottenuta dalla forza di “caduta” dell’acqua) fu uno dei motori della , e ancora oggi lungo il corso superiore dei fiumi, dove l’acqua scorre più in pendenza e quindi più veloce, sorgono spesso . argini dighe canali sabbia e ghiaia mulini Seconda Rivoluzione industriale centrali idroelettriche Gli interventi dell’uomo I rischi di uno sfruttamento eccessivo L’eccessivo sfruttamento dell’ambiente fluviale e lacustre non è però privo di conseguenze: estrarre i detriti dal letto del fiume, dove aiutano a frenare la potenza dell’acqua nei periodi di piena, o eliminare la fascia di vegetazione spontanea sulle sponde, che contribuisce a trattenere l’acqua piovana, può favorire il . Un altro rischio ambientale legato alla presenza umana è l’inquinamento, dato in particolare dalle , cioè le acque “sporche” degli scarichi domestici e industriali: talvolta queste acque vengono reimmesse nell’ambiente senza un adeguato processo di depurazione (di pulizia), con conseguenze gravissime sull’equilibrio naturale ( ). dissesto idrogeologico acque reflue Atlante pp. 14-21 GUIDA ALLO STUDIO FISSO I CONCETTI Che cosa sono le zone umide? 1 Qual è l’importanza dei fiumi e dei laghi nella storia dell’uomo? 2 Quali sono i maggiori problemi ambientali legati alla presenza umana lungo fiumi e laghi? 3