Il teatro europeo del Seicento riassunto di una trama essenziale alla quale aggiungono di volta in volta battute, scherzi e lazzi escogitati sul momento. Questo compito viene facilitato dal fatto che gli attori tendono a specializzarsi in un ruolo fisso riconoscibile dalla maschera, dall abbigliamento e da alcuni aspetti caratteriali esasperati per accrescere l effetto comico: il buonumore e l arguzia di Arlecchino, la presunzione del Dottor Balanzone, la furba civetteria di Colombina, la mutevolezza di Pulcinella, pigro e sfrontato, ma anche malinconico e generoso. Federigo Della Valle Al di fuori della commedia dell arte, si situa la produzione del più importante autore teatrale italiano del secolo, Federigo Della Valle (1560 ca-1628). Nato ad Asti attorno al 1560, vissuto a Torino e poi a Milano (dove morirà nel 1628), è stato riscoperto all inizio del Novecento da Benedetto Croce, che lo considerava il miglior tragediografo italiano prima di Vittorio Alfieri. La sua produzione si caratterizza per le tematiche morali e religiose. autore di una tragicommedia, Adelonda di Frigia (1595), e di tre tragedie: Judit (1627), Esther (1627) e Reina di Scotia (1628). Quest ultima (la cui prima redazione risale al 1591 e una prima rielaborazione al 1595) è certamente la sua opera più celebre. Protagonista è Maria Stuarda, la regina cattolica giustiziata nel 1587 per decreto della protestante Elisabetta I d Inghilterra, presso la quale aveva cercato rifugio dopo aver abdicato al trono di Scozia. Dalla sconsolata considerazione della triste condizione cui la costringono gli avvenimenti, nell ossessivo microcosmo della prigione e nella sospensione del tempo scandita dai ricordi, Maria si apre alla speranza, spinta dalla fedele cameriera e dal coro delle dame. La lirica meditazione a tre voci della regina condannata, della cameriera e delle dame si accompagna alla drammaticità della narrazione della decapitazione, condotta con accenti realistici, di dura densità. Gli autori e i testi Jean Racine La vita Jean Racine nasce a La Ferté-Milon (Aisne) nel 1639. Rimasto presto orfano di entrambi i genitori, viene allevato dalla nonna che, vicina agli ambienti giansenisti dell abbazia di Port-Royal (il giansenismo era una corrente del cattolicesimo del tempo incentrata su una visione severa e austera), lo fa studiare, facendogli seguire studi classici seri e accurati. Terminata la formazione a Parigi (1658-1659), frequenta la società della capitale, dove inizia la sua carriera letteraria, accostandosi al teatro, per cui scrive tragedie e commedie. Nel 1677 prende in moglie Catherine de Romanet (dalla quale avrà sette figli), abbandona il teatro e si riaccosta al giansenismo, dal quale si era allontanato per i giudizi negativi che il movimento aveva del teatro, ritenuto un arte fomentatrice di passioni. Lo stesso anno riceve, insieme con il poeta e scrittore Nicolas Boileau, la nomina a storiografo del re. Muore a Parigi nel 1699 ed è sepolto nel convento di Port-Royal. Le opere La produzione e la poetica Massimo esponente, con Pierre Corneille, del teatro tragico francese del XVII secolo, Racine prende le mosse dalla tragedia greca per giungere a un tipo di dramma ancora più semplice e lineare. Fortemente influenzato, negli anni della formazione, dal rigorismo mo153