Il Seicento La cultura 1 La lotta tra scienza e dogma La nascita del pensiero scientifico Nonostante gli ostacoli opposti alla libertà di espressione, lo sviluppo del pensiero scientifico è in questo periodo eccezionale, tanto che il Seicento è considerato il secolo della rivoluzione scientifica. Attraverso una radicale revisione sia dei presupposti su cui si fonda la concezione del rapporto tra essere umano e Dio sia dell immagine stessa del cosmo, fin dai primi decenni del secolo vengono poste le basi della scienza moderna. A costo di lotte e lacerazioni drammatiche, si diffonde la convinzione che la verità non possa essere imposta in nome dell autorità, ma debba essere una conquista della capacità umana di usare la ragione. Differenziandosi dalla teologia e dalla filosofia, la scienza afferma progressivamente la propria autonomia, portando a maturazione un lungo cammino culturale iniziato con la filologia umanistica, le scoperte geografiche e astronomiche, lo studio del corpo umano, e ora percorso fino in fondo da Galileo Galilei (1564-1642) e dagli studiosi che ne seguono l esempio nelle diverse accademie sorte nel corso del secolo. Nasce così il metodo scientifico, in base al quale le ipotesi sui fenomeni naturali, formulate dopo la raccolta di dati empirici, sono sottoposte a procedure di verifica sperimentale, che servono a confermarle (trasformandole in leggi scientifiche) o a confutarle. La fine dell Ipse dixit La messa in discussione delle teorie fisiche e cosmologiche elaborate da Aristotele e cristallizzate per secoli nella vulgata del suo pensiero che va sotto il nome di aristotelismo finisce per portare all abbandono del preventivo riconoscimento di autorevolezza accordato fino ad allora alle intuizioni e al sapere degli antichi. In passato, le teorie del filosofo greco, della filosofia scolastica medievale e in genere delle grandi personalità dell età classica erano state equiparate a verità indiscutibili, secondo un atteggiamento compendiato nella locuzione latina Ipse dixit ( Lo ha detto lui ). Ora non si intende più accettare a priori l insegnamento di alcuna autorità, se non dopo il vaglio della ragione e la verifica dell esperienza. L inevitabile conflitto con la Chiesa La nuova immagine del mondo e della natura entra inevitabilmente in contrasto con le verità rivelate dai testi sacri, nella cui difesa la Chiesa cattolica si impegna strenuamente. Per arginare e indirizzare la ricerca scientifica entro i canali della cultura dominante o in campi d indagine che non interferiscano con la religione, la Chiesa tenta di impedire o nascondere le scoperte più innovative e dirompenti; si spiegano così il ripiegamento di molti scienziati su studi considerati inoffensivi (come la meccanica) e l abbandono di argomenti troppo compromettenti (in particolare le ricerche astronomiche, che mettono maggiormente in discussione i dogmi circa l ordine del cosmo e il ruolo che l essere umano ricopre in esso). Quando ciò non avviene e l autorità ecclesiastica vede la verità di fede insidiata da quella della ragione, la censura interviene impietosamente. L esempio più noto è la condanna di Galileo da parte dell Inquisizione (1633), ma anche altre esperienze testimoniano questo clima: è il caso dell Accademia dei Lincei (fondata a Roma nel 1603 da ammiratori di Galileo e così chiamata in omaggio all acutezza della vista della lince, indispensabile per la ricerca scientifica) e dell Accademia del Cimento (fondata a Firenze nel 1657), costrette a una vita travagliata prima della chiusura loro imposta, rispettivamente, nel 1650 e nel 1667. 20