Il Settecento La mitologia classica Negli ultimi decenni del secolo l influenza prevalente sulla poesia italiana è quella eser­ citata dall estetica neoclassica ( p. 253), che promuove l interesse per l antichità con argomenti desunti dal repertorio mitologico, riproposti con uno stile razionale ed elegante e un lessico aulico e tradizionale. L amore incondizionato per i modelli gre­ ci e latini si traduce nel tentativo di far rivivere una Grecia mitica e ideale, patria della bellezza e dell armonia, in contrapposizione a un presente vissuto spesso con un forte sentimento d inquietudine. Non è un caso che risalgano a questo periodo le più celebri traduzioni dei poemi omerici: quella dell Iliade, a opera del maggior esponente del Neo­ classicismo italiano, Vincenzo Monti (1754­1828), e quella dell Odissea, realizzata da Ippolito Pindemonte (1753­1828). e l apertura alle contaminazioni La nostalgia dell antico, tuttavia, non si realizza sempre e solo mediante il rifiuto della contemporaneità: l attenzione alla modernità, all attualità politica e alla dimensione civi­ le della letteratura sono infatti tratti distintivi di parte della produzione poetica neoclas­ sica, in obbedienza all invito formulato dal poeta francese André Chénier (1762­1794) di comporre «versi antichi sopra pensieri nuovi . Inoltre, il Neoclassicismo non costituisce, per così dire, un esperienza globale di vita e letteratura, ma piuttosto una tendenza espressiva destinata a contaminarsi con istan­ ze diverse, anche di tipo sperimentale. La riproposizione dei modelli immutabili della let­ teratura antica può così avvenire, di volta in volta, attraverso chiavi differenti e interpre­ tazioni eclettiche, aperte a soluzioni innovative e a un impegno intellettuale nuovo e originale. ciò che accadrà, per esempio, nell opera di Ugo Foscolo, in cui la componen­ te classicheggiante non si esaurirà nel mero fatto esteriore, rientrando invece in una con­ cezione dell arte intesa come regno eterno e ideale della bellezza e della virtù. Gli autori e i testi Giovan Battista Felice Zappi La vita Giovan Battista Felice Zappi nasce a Imola nel 1667. Giunto a Roma dopo aver ottenuto la laurea in Legge all Università di Bologna, esercita con fortuna l avvocatura, ricoprendo anche numerose cariche amministrative e politiche per conto di papa Clemente XI. Nel 1690 è, con il nome di Tirsi Leucasio, uno dei fondatori dell Arcadia. Dopo il matrimonio, celebrato nel 1705, con la poetessa Faustina Marat­ ti (figlia del pittore marchigiano Carlo Maratti), la sua casa diventa un luo­ go di incontro per studiosi e artisti. Muore a Roma nel 1719. Le opere Zappi è autore di una produzione quantitativamente contenuta: 55 sonetti e pochi altri componimenti. La sua poesia non è ancora del tutto libera dal gusto secentesco, ma al concettismo tardobarocco mescola elementi langui­ di e patetici. Zappi è un abile improvvisatore, particolarmente brillante nei Carlo Maratti, La Pittura (ritratto di Faustina Maratti Zappi), XVII secolo. Roma, Galleria Nazionale d Arte Antica, Palazzo Corsini alla Lungara. 278