San Martino
di Giosuè Carducci, da Rime Nuove, 58
di Giosuè Carducci, da Rime Nuove, 58
La poesia è ambientata nella Toscana di Carducci ed è ispirata alla festa di San Martino (11 novembre), giorno in cui tradizionalmente il vino viene versato nelle botti e inizia il riposo agricolo invernale.
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
irti, coperti di alberi spogli
maestrale, vento freddo
biancheggia, per la schiuma delle onde
ribollir, fermentazione dell’uva
ceppi accesi, brace
rimirar, guardare
com’esuli pensieri, come pensieri vaghi e liberi
nel vespero migrar, nella sera vagare
METRO: ode in quartine di settenari (ABBC)
Vivacità e malinconia si fondono in questa poesia. Le strofe centrali sono dedicate alle laboriose attività del paese, mentre la prima e l’ultima sono pervase da un’atmosfera malinconica indefinita.
1. Collega i temi alla relativa strofa:
la vita del borgo
natura ostile
malinconia dei pensieri
lieta scena della casa
1° strofa
2° strofa
3° strofa
4° strofa
2. Nella poesia le scene raffigurate sono:
..... immobili.
..... in movimento.