Mio padre è stato per me «l’assassino»

di Umberto Saba, da Canzoniere

Due anime in conflitto

Nella sezione del Canzoniere intitolata Autobiografia (1924) Saba rievoca momenti e persone della propria vita. Qui è messa in evidenza la figura del padre, conosciuto soltanto all’età di ventidue anni.

Mio padre è stato per me «l’assassino»,
fino ai vent’anni che l’ho conosciuto.
Allora ho visto ch’egli era un bambino,
e che il dono ch’io ho da lui l’ho avuto.

Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,
un sorriso, in miseria, dolce e astuto.
Andò sempre pel mondo pellegrino;
più d’una donna l’ha amato e pasciuto.

Egli era gaio e leggero; mia madre
tutti sentiva della vita i pesi.
Di mano ei gli sfuggì come un pallone.

«Non somigliare – ammoniva – a tuo padre».
Ed io più tardi in me stesso lo intesi:
Eran due razze in antica tenzone.

pasciuto, nutrito
tenzone, duello


DENTRO IL TESTO

METRO: sonetto

Da giovane, Saba odia il padre che aveva abbandonato lui e la madre. Ma quando, a vent’anni, lo incontra, il padre gli appare non malvagio ma incostante e incapace di rispettare i legami familiari. è colpito dall’ingenuità del padre e pensa di aver ereditato da lui l’anima infantile che per Saba coincide con il dono della poesia. Il padre rappresenta dunque l’ingenuità, l’allegria, la trasgressione, cioè il principio di piacere; la madre invece la consapevolezza, la tristezza, la severità, l’autorità, cioè il principio di realtà. I genitori rappresentano quindi due categorie che esprimono il conflitto sperimentato da Saba nel suo vissuto interiore.


VERIFICA

1. Saba sente di aver ereditato dal padre:
..... il colore degli occhi.
..... il carattere leggero.

2. Per il poeta i genitori “erano due razze” in conflitto, cioè erano:
..... di due nazionalità diverse.
..... due caratteri diversi.