ggere gere di ge Matematica e prospettiva Piero della Francesca e Albrecht D rer LA FLAGELLAZIONE DI CRISTO Piero della Francesca (1416 ca.-1492) è uno dei massimi pittori del Quattrocento. Non solo, è anche uno dei primi studiosi della teoria della prospettiva: l arte di rendere fedelmente ciò che vede l occhio. Fu un pittore celebre già nel suo periodo; lavorò presso diverse corti dell Italia all inizio del Rinascimento e molte delle sue opere sono tuttora nei luoghi a cui erano destinate o sono conservate in musei italiani. Nel coro della Chiesa di S. Francesco ad Arezzo puoi trovare il ciclo di affreschi dal titolo La leggenda del ritrovamento della Croce, dipinto nella metà del XV secolo; a Monterchi, vicino ad Arezzo, la Madonna del parto; a Rimini l affresco votivo di Sigismondo Malatesta; a Urbino, nella Galleria nazionale, la Flagellazione di Cristo (fig. 1) e la Madonna di Senigallia; agli Uffizi di Firenze, il ritratto di Federico da Montefeltro nel cosiddetto Dittico di Urbino; alla pinacoteca di Brera a Milano, la Sacra conversazione. Piero della Francesca è ricordato anche come studioso del rapporto tra matematica e visione poiché egli applica nelle proprie opere gli studi sulla prospettiva che Leon Battista Alberti (1404-1472), nel De pictura, aveva sviluppato dal punto di vista teorico: i suoi personaggi sono sempre collocati in spazi prospetticamente corretti. Negli ultimi anni della sua vita nell opera De prospectiva pingendi (circa 1490) raccolse i suoi studi teorici codificando per primo le regole della moderna scienza prospettica. OSSERVA L IMMAGINE La tavola qui riprodotta è La flagellazione di Fig. 1 Piero della Francesca, La flagellazione di Cristo, (1450-1460 ca.), Galleria nazionale delle Marche, Urbino. 106 Cristo (che possiamo datare tra il 1450 e il 1460). La caratteristica più evidente di questa composizione sta nel fatto che il personaggio principale, Cristo, non è posto in primo piano, ma in fondo alla scena: eppure l osservatore rivolge naturalmente lo sguardo verso il fondo perché capisce che là risiede il centro dell azione. Le linee prospettiche, che abbiamo qui tracciato sull immagine, convergono verso un punto: il punto dove l occhio vede congiungersi le linee parallele nella realtà. Dal Rinascimento in poi molti pittori hanno sviluppato, parallelamente agli studi teorici, tecniche di riproduzione di una immagine in prospettiva. Per rappresentare lo spazio in cui collocare i propri personaggi, essi hanno adottato criteri diversi, corrispondenti anche a esigenze di tempi e culture differenti. A volte è centrale la ricerca di un realismo prospettico (dare un immagine il più fedele possibile alla realtà), altre volte è invece importante evidenziare alcuni elementi o differenziare i personaggi, mutandone le dimensioni in base alla loro
Leggere di matematica - Piero della Francesca e Albrecht Dürer, Matematica e prospettiva