11. La mixology e il bartending La mixology è l arte del bere miscelato, che punta alla creazione di bevande (i cocktail) in cui sono mescolati, in modo calcolato ed equilibrato, ingredienti alcolici, non alcolici, aromi e spesso ghiaccio. La mixology prevede anche la conoscenza della storia dei cocktail più famosi e la loro eventuale rielaborazione. L intento è creare drink innovativi e al passo con le nuove tendenze, avvalendosi anche delle tecniche più ricercate. Il bartending invece valorizza l esperienza di consumo. Il bartender deve avere ottime conoscenze tecniche dei prodotti che serve ai propri clienti, ma anche capacità manuali legate ai movimenti da effettuare per preparare un cocktail o un long drink. Esistono anche flair bartender, capaci di creare drink con movimenti acrobatici e scenografici. FOCUS Gli alcopops Con il termine alcolpops si indicano le bevande a basso tenore alcolico (circa 4% vol.) costituite da bibite (come cola o succhi di frutta) unite a distillati o liquori come rum, vodka, whisky ecc. Il termine deriva dall unione della parola alcol con pop, che suggerisce una visione moderna, popolare e giovanile del consumo di alcolici. Sono generalmente frizzanti e dolci e sono tipicamente destinati a una clientela giovane. Igiene nella preparazione e somministrazione dei cocktail Nella preparazione dei cocktail i principali pericoli microbiologici derivano dal ghiaccio utilizzato: l acqua di provenienza potrebbe infatti contenere dei microrganismi patogeni. La frutta eventualmente aggiunta ai cocktail deve essere stata opportunamente lavata con acqua potabile ed eventualmente con disinfettanti alimentari a base di cloro. Nella fase di somministrazione è possibile incorrere in contaminazioni fisiche da particelle estranee, come per esempio frammenti di vetro o parti dei tappi a vite. Secondo quanto previsto dal sistema HACCP l igiene dei locali, delle attrezzature e del personale addetto rappresenta un prerequisito per l eliminazione o la riduzione del rischio. 0 AGENDA 203 Un mondo con meno plastica Mettiti alla prova Gli articoli in plastica monouso, come i bicchieri, le cannucce e i sacchetti, sono tra i prodotti più pericolosi per l ambiente. Ogni anno gli europei generano 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma solo il 30% viene raccolto per essere riciclato: il resto viene incenerito o disperso nell ambiente, andando in particolare a inquinare in modo irreversibile i mari. Nel tentativo di contrastare l inquinamento da plastica, la Commissione europea ha adottato una strategia approvata dal Parlamento europeo nel settembre 2018. A partire dal 2021 è vietata la vendita all interno dell Unione Europea di molti prodotti in plastica monouso, come le posate (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette), i piatti di plastica monouso, le cannucce di plastica, i contenitori per alimenti e le tazze in polistirolo espanso. L obiettivo di questo divieto è diminuire la quantità di plastica in circolazione e responsabilizzare aziende e consumatori. Al posto delle tradizionali cannucce in plastica monouso, si stanno diffondendo cannucce lavabili in metallo o cannucce monouso in pasta o altre preparazioni commestibili. La battaglia contro il consumo di plastica è solo all inizio. Oltre all impatto dei prodotti monouso non va dimenticato quello delle bottiglie, e in particolare di quelle di acqua minerale. Attualmente gli italiani risultano i più grandi consumatori di acqua minerale in bottiglia in Europa, con un consumo pro capite di circa 172 litri l anno. Ma cosa può fare ciascuno di noi per contribuire alla riduzione del consumo di plastica? Realizza una presentazione PowerPoint in 5 slide per illustrare in che modo ciascuno di noi può combattere l inquinamento da plastica. CAPITOLO 2 Bevande alcoliche fermentate e spiritose 251