Proposte operative T4L OK_S.qxp_Layout 1 25/01/23 15:32 Pagina 72 AEROBICA A SCHED 7 TEST DI VALUTAZIONE FUNZIONALE OBIETTIVO: COMPRENDERE L IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE FUNZIONALE; ACQUISIRE LE COMPETENZE OPERATIVE NECESSARIE PER POTER EFFETTUARE I TEST VALUTATIVI COMPETENZE DA ACQUISIRE: SAPER VALUTARE L EFFICIENZA DELLA FUNZIONALIT ORGANICA; SAPER ESEGUIRE I PROTOCOLLI DI VALUTAZIONE FUNZIONALE; SAPER INTERPRETARE E VALUTARE CORRETTAMENTE I RISULTATI DEI TEST CONTENUTI: ESECUZIONE DEI TEST DI VALUTAZIONE FUNZIONALE MATERIALE OCCORRENTE: CRONOMETRO, METRONOMO, CARDIOFREQUENZIMETRI PROPOSTEOPERATIVE VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI EFFICIENZA FISICA I valori ricavati attraverso i test di valutazione dell efficienza funzionale degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio forniscono utili indicazioni sullo stato di salute del soggetto esaminato. Per quanto i dati ottenuti con i vari protocolli siano considerati indicatori attendibili, va comunque tenuto presente che i risultati rilevati con un solo tipo di test non sempre possono ritenersi sufficientemente esaurienti. Una prova valutativa, infatti, può essere subordinata a condizioni fisiche contingenti o agli aspetti biomeccanici del movimento richiesto. I valori ottenuti, pertanto, potrebbero risultare influenzati da fattori riferibili al tipo di prestazione piuttosto che alla funzionalità organica. Per avere un quadro sicuramente completo e attendibile della funzionalità organica è necessario quindi effettuare diversi tipi di test valutativi e comparare successivamente i dati ottenuti nel tempo, nelle stesse prove effettuate nelle medesime condizioni operative. I test di valutazione funzionale consentono di rilevare l efficienza dell apparato cardiocircolatorio e respiratorio durante l esercizio fisico, nel momento in cui l organismo è sottoposto a uno sforzo intenso. I protocolli submassimali qui illustrati sono semplici e facilmente eseguibili sul campo . PROTOCOLLO DEL TEST DI RUFFIER Il protocollo del test di Ruffier prevede l effettuazione di 30 piegamenti sulle gambe (fino a formare un angolo di 90o tra gamba e coscia) in 45 secondi, seguendo il ritmo scandito da un metronomo. Si rileva, mediante l impiego di un cardiofrequenzimetro, la frequenza cardiaca prima dell esercizio, al termine e dopo 1 minuto di recupero. Si applica quindi la formula: (FC iniziale + FC finale + FC dopo recupero) 200 = 10 Il valore ottenuto indica il livello di efficienza fisica del soggetto. Esempio: FC iniziale 60 p/m; FC finale 125 p/m; FC dopo 1 minuto di recupero 65 p/m (60 + 125 + 65 ) 200 = 45 / 10 = 4,5 valore di riferimento VALORI INDICATIVI DI RIFERIMENTO 1 A 5 OTTIMO; DA 16 A 20 INSUFFICIENTE; DA 6 A 10 BUONO; OLTRE 20 SCARSO. DA 11 A 15 SUFFICIENTE; MODALIT OPERATIVA: ESECUZIONE CORRETTA E RIGOROSA DEI PROTOCOLLI DEI TEST ASPETTO CONCETTUALE: LE CONDIZIONI DI EFFICIENZA FISICA DI UN INDIVIDUO CONSENTONO ANCHE DI APPREZZARE IL SUO STATO GENERALE DI SALUTE. PER QUESTO MOTIVO SAREBBE OPPORTUNO EFFETTUARE, ALMENO CON UNA FREQUENZA TRIMESTRALE, ALCUNI SPECIFICI TEST DI VALUTAZIONE FUNZIONALE PER MONITORARE L EFFICIENZA FUNZIONALE DELL APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO E RESPIRATORIO. PROTOCOLLO DI DICKSON Anche il protocollo del test di Dickson prevede l effettuazione di 30 piegamenti sulle gambe (fino a formare un angolo di 90o tra gamba e coscia) in 45 secondi, seguendo il ritmo scandito da un metronomo. Si rileva, mediante l impiego di un cardiofrequenzimetro, la frequenza cardiaca prima dell esercizio, al termine e dopo 1 minuto di recupero. Si applica quindi la formula: (FC recup. - 70) + (FC recup. - FC inizio) = 10 PROTOCOLLO DELL INDICE DI RECUPERO IMMEDIATO (DI WRIGHT) Si rileva la frequenza cardiaca dopo uno sforzo di 60 sec. (corsa a velocità media), e poi dopo 90 sec. dal termine della prova (recupero). La differenza che si rileva è chiamata frazione della frequenza di lavoro . Si divide quindi la frequenza massima raggiunta col valore della frazione della frequenza di lavoro e si ottiene così l indice di recupero che viene considerato scarso se pari a 1/8, buono se è pari a 1/4, ottimo se è di 1/3, eccellente se è di 1/2. Esempio: un soggetto ha raggiunto, al termine della prova, una frequenza cardiaca di 150 pulsazioni al minuto; dopo 90 secondi di recupero si registrano 100 pulsazioni al minuto. La differenza tra le due rilevazioni della frequenza è di 50 (150 - 100 = 50). Il valore della frazione della frequenza di lavoro pertanto è 50. L IRI pertanto è pari a 1/3 e pertanto il livello di efficienza dell apparato cardiocircolatorio è ottimo. Per tarare esattamente lo sforzo fisico e rendere così i risultati effettivamente comparabili è consigliabile prevedere una distanza di riferimento da percorrere entro un tempo prestabilito. Un esempio è quello di predisporre un percorso a navetta, delimitando i due punti di riferimento a una distanza di circa 15 metri l uno dall altro, e stabilendo il tempo di percorrenza di 5 secondi fra i due limiti spaziali. TABELLA DI AUTOCONTROLLO VALUTAZIONE FUNZIONALE - RISULTATI OTTENUTI INDICATORE TEST DI RUFFIER (O DI DICKSON) DA INDICE DI RECUPERO IMMEDIATO DI WRIGHT 72 1° RILEV. 2° RILEV. 3° RILEV.