1. I prodotti della pesca
I pesci sono animali acquatici dotati di uno scheletro detto spina o lisca. Respirano l’ossigeno presente nell’acqua attraverso le branchie. Presentano inoltre delle pinne, in un numero che varia a seconda della specie. Possono avere la pelle liscia o ricoperta di scaglie, che vengono in genere eliminate nelle cotture in umido e lasciate per le cotture alla griglia.
I pesci sono il prodotto della pesca oppure dell’allevamento. Possono essere di acqua salata, dolce o di ambiente misto. In cucina sono classificati in base alla forma in pesci affusolati, come la trota, e pesci piatti, come la sogliola. Un’altra classificazione è in base al contenuto di grassi in pesci magri, pesci semimagri e pesci grassi. Infine, in base all’aspetto e alla freschezza, appartengono a una diversa categoria commerciale (Extra, A, B e C). Si distinguono quindi: pesci pregiati; pesci di medio valore commerciale, che si cucinano fritti o in umido; pesci di minor pregio, che si usano per zuppe, brodi e fumetti.
La qualità del pesce dipende da vari fattori, come l’alimentazione, la modalità di pesca e il modo in cui è stato trasportato, stoccato e conservato. Per capire se un pesce è fresco si esaminano: la rigidità; la consistenza; la vividezza degli occhi e delle branchie; l’elasticità del ventre; la lucidità della pelle; l’odore, che col passare del tempo diventa sgradevole.
Il pesce si degrada in breve tempo. Per evitare contaminazioni deve quindi essere consumato subito. Se non può essere consumato subito va surgelato, come avviene spesso direttamente a bordo dei pescherecci. Può essere surgelato anche nelle aziende ristorative, se dispongono di un abbattitore.