UDA 4 – Igiene e sicurezza nel mondo della ristorazione

1. Igiene e sicurezza

Igiene e sicurezza nell’ambiente ristorativo devono essere assicurate per legge, per quanto riguarda gli alimenti, il personale, l’ambiente e le attrezzature. Infine, la sicurezza alimentare si accompagna alla sicurezza sul luogo di lavoro.

L’igiene personale

Gli operatori alimentari devono seguire le corrette procedure per evitare di contaminare le preparazioni.

All’interno dell’azienda è nominato un responsabile (RIA, Responsabile dell’Industria Alimentare) che si occupa di formare il personale con dei corsi a proposito delle procedure.

Tra le buone pratiche di lavorazione da seguire ci sono:

  • la cura della persona, per cui il personale deve per esempio avere unghie corte e capelli raccolti;
  • la cura della divisa, che deve essere sempre pulita;
  • il divieto di portare gioielli e oggetti metallici;
  • il divieto di fumare e masticare chewing gum;
  • l’utilizzo della mascherina per coprire barba e baffi;
  • l’adozione di comportamenti corretti, come evitare di tossire vicino ai cibi e non toccare gli alimenti senza guanti quando si hanno delle ferite recenti.

Il punto di partenza fondamentale è l’igiene delle mani. Queste devono sempre essere lavate con detergente e acqua calda per almeno 20 secondi in vari momenti: all’inizio del turno e alla fine di ogni pausa; nei passaggi da una preparazione all’altra; dopo aver tossito, essersi toccati il viso o aver toccato oggetti come il telefono; dopo le operazioni di pulizia.

Infine, chi maneggia gli alimenti deve essere in buona salute per non diventare veicolo di microrganismi e batteri. Pertanto, chi presenta malattie trasmissibili non può lavorare. Inoltre, chi ha ferite deve coprirle in modo adeguato con cerotti e guanti, mentre, per ridurre la diffusione di malattie respiratorie, è consigliato l’uso della mascherina.

L’igiene dell’ambiente

L’igiene dell’ambiente riguarda sia dove avviene la preparazione del cibo sia dove viene servito (la sala), nonché gli spazi comuni (per esempio i servizi igienici).

La sanificazione consiste nel rendere idoneo un ambiente o un’attrezzatura, eliminando lo sporco e di conseguenza la carica microbica. Si compone di:

  • pulizia, ovvero la rimozione di rifiuti, polveri e sporco da una superficie;
  • detersione, ossia la rimozione continua di macchie e sporco con i detergenti;
  • disinfezione, cioè la riduzione dello sporco non visibile a occhio nudo, che si fa attraverso i disinfettanti.

Talvolta può essere necessaria la disinfestazione, se sono presenti agenti infestanti come roditori e insetti nell’ambiente.

La sanificazione deve avvalersi di prodotti adeguati, che devono essere tenuti chiusi e nella confezione originale, da consultare in caso di incidente. Questi prodotti possono essere infatti molto pericolosi per la salute umana.

L’igiene delle attrezzature e degli utensili

Anche le attrezzature e gli utensili che vengono a contatto con gli alimenti devono essere igienizzati con frequenza regolare. Per ogni attrezzatura esiste una scheda tecnica che contiene le istruzioni per una pulizia adeguata.

L’igiene degli alimenti

Anche gli alimenti vanno trattati in modo adeguato per evitare il rischio di contaminazioni microbiche. Infatti, durante le fasi di trasformazione, conservazione e distribuzione, le proprietà degli alimenti possono subire delle modifiche. A volte l’alterazione non è percepibile attraverso i sensi. Per questo, solo una prevenzione adeguata può limitare i pericoli. In particolare, le contaminazioni microbiche possono essere prevenute somministrando i cibi quando sono cotti, o conservandoli a temperature che bloccano la diffusione dei microbi.

Il sistema HACCP

Tutte le aziende del settore alimentare devono quindi mettere in pratica il sistema di autocontrollo HACCP. Si tratta di un sistema standardizzato obbligatorio che consiste nell’analisi preventiva di tutte le fasi di produzione degli alimenti per individuare, e dunque prevenire, ridurre o eliminare, gli eventuali pericoli sanitari e i rischi, verificando i cosiddetti punti critici di controllo (CCP).

Operazioni preliminari

Prima di creare il proprio piano di autocontrollo, l’azienda deve svolgere alcune operazioni preliminari.

Prima di tutto è necessario formare un team di lavoro. In una grande azienda comprende figure specializzate come il chimico alimentare, mentre nelle aziende più piccole il responsabile HACCP corrisponde al titolare o un delegato.

In seguito, bisogna descrivere i prodotti da lavorare e il loro uso, specificando i trattamenti che precedono la somministrazione. Nel caso dei preparati di un menù, per esempio, vanno elencati gli allergeni.

Infine, viene redatto un diagramma di flusso, ossia un grafico che descrive le fasi produttive, e viene verificato.

I 7 principi fondamentali del metodo haccp

Una volta concluse le fasi preliminari, si passa a mettere in pratica i 7 principi fondamentali del metodo HACCP:

  • identificare ogni pericolo;
  • identificare i punti critici di controllo (CCP), ossia le fasi operative che possono essere pericolose;
  • stabilire i limiti critici sui rischi, per ogni CCP;
  • monitorare costantemente;
  • stabilire azioni correttive, nel caso in cui si presenti una non conformità, per riportare il livello di rischio a un livello di controllo;
  • stabilire procedure di verifica, per controllare che il piano continui a essere funzionale nel tempo;
  • predisporre documenti e registrazioni.

La sicurezza sul lavoro

La legge impone ai servizi ristorativi di garantire la sicurezza e la salute dei propri dipendenti. Per ridurre gli incidenti e lo sviluppo di malattie professionali, la legge prevede alcuni obblighi per il datore di lavoro e per il lavoratore.

In particolare, il datore di lavoro deve occuparsi di prevenzione e monitorare il rispetto delle norme. Per questo deve:

  • istituire il servizio di prevenzione e protezione;
  • individuare i rischi e le misure preventive, attuarle e informare i lavoratori a riguardo;
  • fornire i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI);
  • formare i lavoratori.

Il lavoratore, invece, deve utilizzare in modo corretto macchinari e attrezzature, nonché i dispositivi di sicurezza, e partecipare ai corsi di formazione.

Il decreto legislativo noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro precisa regole e strumenti utili ad aumentare la sicurezza sul posto di lavoro. Vari organismi pubblici di controllo si occupano poi di verificare che la legge venga rispettata.

La gestione del rischio

Il rischio deve essere gestito raccogliendo in un documento (DVR, Documento di Valutazione dei Rischi) le misure di prevenzione e protezione. Tra queste ci sono:

  • l’apposizione della segnaletica di sicurezza obbligatoria in punti ben visibili;
  • la definizione di norme di condotta da seguire in caso di pericolo;
  • l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

Sia gli addetti di sala sia quelli di bar sono esposti a numerosi rischi, legati per esempio alle attività con liquidi bollenti o con carichi pesanti. Per evitare i possibili incidenti, devono quindi mettere in atto una serie di comportamenti adeguati. Per esempio, per evitare scivolamenti e cadute devono sempre usare scarpe con suola antiscivolo.

Nel caso di incidente, è necessario avvertire il responsabile della sicurezza e i numeri di emergenza, come il 112. La vittima non va spostata fino all’arrivo dei soccorsi, a meno che non ci siano dei pericoli ambientali imminenti.

È poi importante ricordare:

  • in caso di ustioni, di non rimuovere gli indumenti a contatto con la pelle ustionata;
  • in caso di emorragia, di comprimere la ferita, usando dei guanti monouso;
  • in caso di fratture, di impedire alla vittima di muovere la parte interessata.

Igiene sostenibile a 360 gradi

I prodotti usati nelle pulizie dei locali ristorativi hanno un forte impatto ambientale:

  • le sostanze tensioattive che derivano dal petrolio hanno un forte impatto nelle fasi di estrazione e raffinazione;
  • l’olio di palma, usato come base nei prodotti delle pulizie, ha conseguenze devastanti per le emissioni di carbonio e la deforestazione selvaggia;
  • le falde acquifere sono contaminate dalle sostanze inquinanti contenute nei detergenti.

Esistono però alternative ecologiche rispettose dall’ambiente. Per uniformarsi agli standard della UNWTO (World Tourism Organization), le aziende ristorative devono seguire il programma costruito sulle tre P (People, Planet, Profit): devono formare il personale sulle pratiche responsabili da adottare, usare detergenti ecosostenibili e ridurre lo spreco di acqua ed energia.

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Vero o falso?


1. Quando si hanno ferite, è importante usare i guanti.

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2. La disinfezione si effettua costantemente.

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3. Le contaminazioni microbiche si prevengono somministrando i cibi quando sono cotti.

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4. Il piano HACCP deve essere rifatto da zero periodicamente.

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5. In caso di frattura, è importante fasciare la parte interessata.

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6. Quale tra questi è un obbligo del datore di lavoro?

  • Fornire i Dispositivi di Protezione Individuale.
  • Partecipare ai corsi di formazione.
  • Contattare gli organismi pubblici di controllo.