La vinificazione
Il vino è il prodotto della fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche, pigiate o meno, o di mosti di uva. Il
processo con cui si ottiene il vino è detto vinificazione e differisce in base al prodotto che si vuole ottenere.
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Per produrre vini bianchi si usa la vinificazione in bianco: raspi e vinacce vengono subito separati dal mosto. Inoltre, prima di essere avviato alla fermentazione, una volta decantato (ossia dopo aver
deposto i solidi sospesi) viene centrifugato per farlo più limpido.
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Per produrre vini rosati si usa la vinificazione in rosato. In questo caso il mosto è lasciato a contatto con le vinacce per breve tempo e viene poi fermentato con la procedura per i vini bianchi.
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Per produrre i vini rossi si usa la vinificazione in rosso: il mosto e le vinacce in questo caso fermentano insieme per alcuni giorni.
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Per i vini novelli, che devono avere un volume alcolico di almeno 11%, si usa la vinificazione con macerazione carbonica: i grappoli sono messi in grandi vasche e una volta eliminata l’aria l’ambiente viene riempito di anidride carbonica. I lieviti migrano alla polpa
in cerca di ossigeno e danno inizio alla fermentazione. Si procede poi con la vinificazione in rosso.
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Per aumentare il rendimento si può usare la vinificazione a caldo, o termovinificazione, in cui l’uva pigiata viene riscaldata. Tuttavia, ciò comporta la torbidità del vino e la perdita di qualità come il profumo e il sapore.
La fermentazione alcolica è la reazione biochimica svolta dagli enzimi dei lieviti. Porta alla scissione delle molecole di
zucchero nel mosto e alla produzione di alcol etilico e anidride carbonica.
La trasformazione in vino avviene in modo più o meno rapido ed efficace in base alla temperatura, alla percentuale di
zucchero nel mosto, alla percentuale di alcol etilico, all’acidità, alla quantità e al tipo di lieviti.
All’inizio la fermentazione è tumultuosa: il mosto “ribolle”. In seguito diventa lenta (o secondaria). Infine, il vino subisce altre trasformazioni nella
fermentazione malolattica, essenziale per i vini da invecchiamento e dannosa per i bianchi.
Alla fermentazione seguono la maturazione e l’invecchiamento. Nella maturazione, che avviene in cisterne d’acciaio a temperatura controllata, il vino diventa stabile e limpido. L’invecchiamento può
avvenire in botti di legno e/o in bottiglie di vetro. In questa fase si formano i profumi e il colore caratteristico. Non è però una fase che
caratterizza tutti i vini, ma solo i rossi, in particolare quelli ricchi di alcol, acidi e corposi.
I vini risultanti, che possono essere fermi o vivaci, ossia frizzanti, subiscono infine l’imbottigliamento, che può essere a caldo, per vini poco interessanti, isobarico, per spumanti, o tradizionale, che avviene a contatto con l’aria. La bottiglia varia in base al tipo di vino:
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la bordolese si usa per i vini rossi;
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la borgognona si usa per vini rossi di lungo invecchiamento;
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la champagnotta, tipica degli spumanti, ha il vetro spesso per resistere all’alta pressione del vino;
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la renana ha una forma slanciata ed è adatta ai vini bianchi;
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l’albeisa è adatta ai vini rossi delle Langhe, come il Barolo;
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la pulcianella si usa per imbottigliare l’Orvieto e i Riesling tedeschi;
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il fiasco, ormai raro, è tipico del Chianti;
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la marsalese si usa per il vino Marsala;
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l’anfora è usata per il Verdicchio e per i vini della Provenza.