UDA 7 – Alimentazione equilibrata e stili alimentari

Capitolo 1 – Dieta equilibrata e bilancio energetico

1. L’energia degli alimenti

Il termine alimentazione indica le scelte di un individuo, cioè la combinazione consapevole di alimenti e bevande da consumare, che sono influenzate da fattori biologici, sensoriali, psicologici, relazionali e socioculturali. 

Il termine dieta, nel linguaggio quotidiano, invece, indica un insieme di prescrizioni alimentari ben definite, in termini qualitativi e quantitativi, che possono essere seguite anche per brevi periodi da un individuo per scopi terapeutici, preventivi o sperimentali.

Una alimentazione equilibrata deve soddisfare il fabbisogno nutrizionale dell’organismo, ovvero deve apportare quantità di macro e micronutrienti adeguate a garantire le funzioni fisiche e intellettive dell’individuo e mantenere uno stato di benessere.

Il bilancio energetico

Il bilancio energetico è la differenza tra l’energia introdotta attraverso gli alimenti (apporto energetico) e l’energia spesa per l’attività fisica e le reazioni metaboliche (dispendio energetico).

Nel caso di apporto maggiore del dispendio, l’eccesso energetico viene convertito in lipidi e accumulato nel tessuto adiposo, con conseguente aumento del peso corporeo

Viceversa, nel caso di apporto energetico inferiore al consumo, si determina una riduzione di peso corporeo.

L’apporto energetico

Gli alimenti forniscono energia chimica attraverso i macronutrienti (glucidi, protidi e lipidi), che le reazioni del metabolismo trasformano in molecole di ATP (adenosintrifosfato), impiegate dall’organismo per sostenere le attività corporee e mentali.

L’unità di misura dell’energia fornita dagli alimenti è la caloria. In campo nutrizionale si utilizza quasi sempre un suo multiplo, la kilocaloria (1 kcal = 1000 cal), che corrisponde alla quantità di energia necessaria per innalzare la temperatura di 1 kg di acqua distillata di 1 ˚C, precisamente da 14,5 °C a 15,5 °C.

Un’altra unità di misura dell’energia che viene spesso utilizzata è il joule, e il suo multiplo kilojoule, per il quale vale l’equivalenza: 1 kcal = 4,184 kJ.

Le kcal/g prodotte dai macronutrienti sono misurate attraverso uno strumento chiamato bomba calorica e assumono i valori riportati nella tabella seguente.


Valore calorico nella bomba calorimetrica e nell’organismo (kcal/g)


Bomba calorimetrica Organismo Valore netto
Glucidi 4,1 3,75-4,1 4
Lipidi 9,4 9,0-9,5 9
Protidi 5,6 4,0-4,2 4
Alcol etilico 7,0 7,0 7
Acidi organici* 3,0 3,0 3
*composti organici che contengono il gruppo carbossilico (-COOH)


Nel corpo umano, tuttavia, i nutrienti producono quantità di energia leggermente inferiori. Inoltre l’assorbimento a livello intestinale non raggiunge il 100% delle sostanze assimilabili.

Per valutare l’apporto calorico di un alimento bisogna però considerare la porzione consumata e la densità energetica, intesa come quantità di energia per unità di peso dell’alimento.

2. Il dispendio energetico

Il dispendio energetico rappresenta la quota di energia che il corpo consuma per svolgere attività fisica, mantenere le funzioni metaboliche, regolare la temperatura corporea e permettere il trasporto attivo delle molecole attraverso le cellule. Queste attività si riassumono in tre contributi:

  • metabolismo basale;

  • termogenesi indotta dagli alimenti;

  • dispendio energetico da attività fisica.

Il metabolismo basale

Il metabolismo basale (MB) è la quantità di energia che un individuo consuma quando si trova in condizioni di riposo, a digiuno da circa 12 ore, in un ambiente a temperatura costante (circa 25 °C).

In tali condizioni l’individuo consuma energia unicamente per il mantenimento delle funzioni vitali, come mantenere attivo il battito cardiaco, respirare, far funzionare gli organi ecc.

Questa componente del dispendio energetico totale è la più grande (55-70%) e si esprime in kcal/die.

Il metabolismo basale non è uguale per tutti gli individui e per tutta la vita, ma varia in funzione di diversi fattori.

  • Composizione corporea. L’energia del metabolismo basale è impiegata per mantenere la massa magra del corpo umano (tessuto muscolare, osseo, plasma e organi). La massa grassa (il tessuto adiposo) incide poco sul MB. Per questo motivo un individuo che presenta una elevata percentuale di massa magra avrà un MB più elevato.

  • Età. Il MB è massimo nei periodi di crescita e diminuisce negli anni.

  • Sesso. Le donne possiedono generalmente un MB leggermente inferiore rispetto agli uomini.

  • Altri fattori. Fattori genetici, ambientali (come la temperatura esterna), fisiologici (come gli squilibri ormonali) o comportamentali (come il fumo) influenzano il MB in un senso o nell’altro.

Il MB di un individuo si può misurare in modo diretto, in condizioni standardizzate (digiuno, temperatura ambientale ecc.), oppure utilizzando formule matematiche che tengono conto di età, sesso e peso.


Formula per il calcolo del metabolismo basale (MB)
(metodo: Commission of the European Communities - LARN 1996)

Età (anni) Maschi (kcal/die) Femmine (kcal/die)
<3 (59,5 x peso corporeo) - 31 (58,3 x peso corporeo) - 31
3-9 (22,7 x peso corporeo) + 504
(20,3 x peso corporeo) + 485
10-17 (17,7 x peso corporeo) + 650
(13,4 x peso corporeo) + 693
18-29 (15,3 x peso corporeo) + 679
(14,7 x peso corporeo) + 496
30-59 (11,6 x peso corporeo) + 879
(8,7 x peso corporeo) + 829
60-74 (11,9 x peso corporeo) + 700
(9,2 x peso corporeo) + 688
>75 (8,4 x peso corporeo) + 819
(9,8 x peso corporeo) + 624
Il peso corporeo va espresso in kg.

La termogenesi indotta dalla dieta

La termogenesi indotta dalla dieta indica la quantità di energia che l’organismo utilizza per la digestione, l’assorbimento e i processi metabolici dei diversi nutrienti. 

La quantità di energia necessaria varia in base alla composizione chimica dell’alimento: i protidi generano la termogenesi più alta, circa il 30% dell’apporto calorico che forniscono. 

La termogenesi incide per circa il 10% del dispendio energetico.

Il dispendio energetico da attività fisica

Il dispendio energetico da attività fisica (DE) è la parte di energia che viene utilizzata per permettere il movimento del corpo e rappresenta circa il 15-30% del dispendio energetico totale. 

Il DE varia in funzione dello stile di vita, delle attività che vengono svolte e della loro durata: per esempio andare in bicicletta è una attività che corrisponde a un DE più alto del camminare lentamente.

Il DE può essere espresso come livello di attività fisica (LAF) riferito all’intera giornata.

Questo parametro può assumere diversi valori (definiti dalla FAO), che corrispondono a uno stile di vita:

  • sedentario (o poco attivo), caso in cui assume valori tra 1,4 e 1,69;

  • attivo (o moderatamente attivo), con valori tra 1,70 e 1,99;

  • molto attivo, con valori tra 2,00 e 2,40.

L’attività fisica è importante per tutti e a tutte le età, e influisce positivamente sia sul corpo sia sulla mente. Lo svolgimento di attività fisica con regolarità ha tra gli effetti quello di permettere di mantenere costante il peso corporeo. Quando è necessario ridurre il peso corporeo inoltre la quantità di attività fisica è il parametro su cui è possibile intervenire più facilmente. Per esempio:

  • 2 o 3 ore a settimana di attività fisica moderata sono sufficienti per il mantenimento del peso o per registrare una modesta riduzione;

  • per tempi maggiori di attività fisica (più di 3 ore a settimana) la perdita di peso diventa rilevante, e nell’arco di 6-12 mesi può portare a una riduzione di 5-7,5 kg di peso corporeo.

Il fabbisogno energetico giornaliero

Il fabbisogno energetico giornaliero (FE) è la quantità di energia da introdurre attraverso gli alimenti per compensare il dispendio energetico dovuto principalmente al metabolismo basale e al livello di attività fisica.

Il fabbisogno energetico giornaliero si calcola applicando la formula proposta dalla FAO:


FE = MB x LAF


Facciamo un esempio di calcolo.

Calcoliamo il fabbisogno energetico (FE) di un ragazzo di 19 anni, alto 1,77 m, con un peso corporeo di 60 kg e un livello di attività fisica moderatamente attivo.

Il fabbisogno energetico (FE) si calcola:


FE = MB x LAF


1. Prima di tutto quindi calcoliamo il MB utilizzando la tabella vista nelle pagine precedenti.

MB (maschi) = 15,3 × (kg peso corporeo) + 679 = (15,3 × 60) + 679 = 1597 kcal/die

2. Il LAF viene definito in base agli indicatori forniti dalla FAO.

Nel caso di attivo o moderatamente attivo vale LAF = 1,70 – 1,99. In questo caso consideriamo 1,70.

3. Calcoliamo il FE.

FE = 1597 × 1,70 = 2715 kcal/die

Il fabbisogno energetico giornaliero del ragazzo di 19 anni che abbiamo preso come esempio è di 2715 kcal.

3. Valutazione dello stato nutrizionale

Lo stato nutrizionale di un individuo è il risultato della relazione tra il fabbisogno dell’individuo di nutrienti ed energia e le quantità assunte.

Lo stato nutrizionale dipende da diversi fattori:

  • bilancio energetico tra energia introdotta con gli alimenti e dispendio energetico;

  • fattori biologici, come sesso, età, efficienza metabolica;

  • stato di salute, poiché alcune malattie incidono sullo stato nutrizionale;

  • fattori psicologici, come la percezione del proprio corpo;

  • fattori sociali, come abitudini alimentari, disponibilità economica, reperibilità del cibo.

Il peso e la composizione corporea

Il bilancio energetico influisce in modo diretto sul peso corporeo, infatti carenze o eccessi di calorie si manifestano generalmente in un peso corporeo ridotto o eccessivo. Ma il peso corporeo da solo non è sufficiente a valutare lo stato nutrizionale di un individuo. Bisogna conoscere anche la composizione corporea, che è costituita da:

  • massa magra, circa l’80-85% del peso del corpo, che è costituita da muscoli, liquidi corporei, scheletro, organi interni ecc.; è la parte metabolicamente attiva e pertanto incide positivamente sul metabolismo basale;

  • massa grassa, il 20-25% del peso, che è costituita da grasso di riserva, distinto in sottocutaneo (cioè posto sotto la pelle), viscerale (che protegge gli organi), ed essenziale (presente nel tessuto cerebrale e negli organi, e necessario per il corretto funzionamento dell’organismo).

La composizione corporea può essere valutata con diversi metodi, tra cui la plicometria, la bioimpedenziometria e l’adipometria, e metodi più sofisticati ma complicati come l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DEXA) e la pesata idrostatica.

L’indice di massa corporea

Per valutare in che misura il peso corporeo si discosta dai valori normali (definiti dall’OMS) è possibile utilizzare l’indice di massa corporea (IMC) che pone in relazione peso e altezza.

L’IMC viene calcolato dividendo il peso corporeo, misurato in kg, per il quadrato dell’altezza, misurata in metri:


IMC uguale peso (in chili) fratto il quadrato dell'altezza (in metri)


Il risultato va confrontato con dei valori di riferimento (diversi per maschi e femmine) e dà informazioni sullo stato nutrizionale di una persona (grave magrezza, obesità ecc.).


magrezza severa minore di 16; magrezza moderata 16-16,9; sottopeso 17-18,4; normopeso 18,5-24,9; sovrappeso 25-29,9; obesità moderata 30-39,9; obesità grave maggiore o uguale a 40


Tuttavia, questo calcolo non tiene conto della composizione corporea: per esempio, la condizione di un individuo normopeso che ha però una quantità di massa grassa troppo elevata non è rilevabile attraverso il calcolo dell’IMC.

La circonferenza addominale e il rapporto circonferenza vita-fianchi

All’indice di massa corporea si possono aggiungere due parametri la valutazione dello stato nutrizione e la valutazione del rischio di sviluppare malattie come il diabete di tipo 2, l’obesità, malattie cardiovascolari ecc.

  • La misura della circonferenza vita ha valori limite che sono 102 cm per l’uomo e 88 cm per la donna;

  • Un rapporto tra circonferenza vita e circonferenza fianchi superiore a 0,90 indica un eccesso di peso definito di tipo androide o a forma di mela; viceversa valori inferiori a 0,79 caratterizzano un eccesso di peso definito ginoide o a pera, una condizione tipicamente femminile, dovuta alla presenza di una maggior quantità di tessuto adiposo sui fianchi.


CIRCONFERENZA VITA


Uomini ≤ 102 cm
Donne ≤ 88 cm
Uomini > 102 cm
Donne > 88 cm
INDICE
DI MASSA
CORPOREA

Normopeso
18,5-24,9
       rischio basso        rischio aumentato
Sovvrappeso
25-29,9
       rischio aumentato        rischio alto
Obesità
30-39,9
       rischio alto        rischio molto alto

Il peso corporeo teorico

Il peso corporeo teorico, talvolta definito peso ideale, rappresenta l’intervallo di peso che un individuo dovrebbe possedere per mantenersi in buono stato di salute.

Il peso ideale non va inteso dal punto di vista estetico ma dal punto di vista della salute: cioè indica un intervallo di peso entro il quale un individuo si trova in uno stato di salute ottimale. L’OMS indica come «normale» il peso che ricade nell’intervallo di IMC tra 18,5 e 25.

Per calcolare il peso teorico di una persona bisogna conoscere il suo tipo morfologico. I tipi morfologici sono tre:

  • longilinei, individui caratterizzati da apparato scheletrico affusolato e arti allungati;
  • normolinei, con apparato scheletrico di dimensioni equilibrate;
  • brevilinei, che possiedono una struttura ossea più spessa e arti ridotti rispetto al tronco.

Il tipo morfologico si determina attraverso la misura della circonferenza del polso (la zona del corpo con la più bassa quantità di tessuto muscolare e adiposo) che rispecchia l’effettiva dimensione ossea, attraverso la formula di Grant:


R uguale a altezza in centimetri fratto circonferenza polso in centimetri

Tipo morfologico (R) Donne Uomini
longilineo > 10,9 > 10,4
normolineo 10,9-9,9 10,4-9,6
brevilineo < 9,9 < 9,6

In base al tipo morfologico, al sesso e all’altezza si può risalire all’intervallo di peso ideale, utilizzando tabelle come quelle riportate sotto.


Donna

Altezza (cm) Longilinea Normolinea Brevelinea

Peso (kg)
157 46,0-49,6 48,2-53,7
51,9-59,1
158 46,5-50,2 48,8-54,3 52,4-59,7
159 47,1-50,7 49,3-54,8 53,0-60,2
160 47,6-51,2 49,9-55,3 53,5-60,8
161 48,2-51,8 50,4-56,0 54,0-61,5
162 48,7-52,3 51,0-56,8 54,6-62,2
163 49,2-52,9 51,5-57,5 55,2-62,9
164 49,8-53,4 52,0-58,2 55,9-63,7
165 50,3-53,9 52,6-58,9 56,7-64,4
166 50,8-54,6 53,3-59,8 57,3-65,1
167 51,4-55,3 54,0-60,7 58,1-65,8
168 52,0-56,0 54,7-61,5 58,8-66,5
169 52,7-56,8 55,4-62,2 59,5-67,2
170 53,4-57,5 56,1-62,9 60,2-67,9
171 54,1-58,2 56,8-63,6 60,9-68,6
172 54,8-58,9 57,5-64,3 61,6-69,3
173 55,5-59,6 58,3-65,1 62,3-70,1
174 56,3-60,3 59,0-65,8 63,1-70,8
175 57,0-61,0 59,7-66,5 63,8-71,5

Uomo

Altezza (cm) Longilineo Normolineo Brevelineo

Peso (kg)
170 57,9-62,0 60,7-66,6 64,3-72,9
171 58,6-62,7 61,4-67,4 65,1-73,8
172 59,4-63,4 62,1-68,3 66,0-74,7
173 60,1-64,2 62,8-69,1 66,9-75,5
174 60,8-64,9 63,5-69,9 67,6-76,2
175 61,5-65,6 64,2-70,6 68,3-76,9
176 62,2-66,4 64,9-71,3 69,0-77,6
177 62,9-67,3 65,7-72,0 69,7-78,4
178 63,6-68,2 66,4-72,8 70,4-79,1
179 64,4-68,9 67,1-73,6 71,2-80,0
180 65,1-69,6 67,8-74,5 71,9-80,9
181 65,8-70,3 68,5-75,4 72,7-81,8
182 66,5-71,0 69,2-76,3 73,6-82,7
183 67,2-71,8 69,9-77,2 74,5-83,6
184 67,9-72,5 70,7-78,1 75,2-84,5
185 68,6-73,2 71,4-79,0 75,9-85,4
186 69,4-74,0 72,1-79,9 76,7-86,2
187 70,1-74,9 72,8-80,8 77,6-87,1
188 70,8-75,8 73,5-81,7 78,5-88,0

Facciamo un esempio di calcolo

Calcoliamo il peso teorico ideale di un ragazzo con circonferenza polso pari a 18 cm, altezza 184 cm e peso 77 kg.

1. Calcoliamo il tipo morfologico, calcolando il valore di R.


R uguale a 184 fratto 18 uguale a 10,2


Dalla tabella del tipo morfologico un individuo con R = 10,2 è normolineo.

2. Dalle tabelle che indicano il peso ideale, in base a R, al sesso e all’età, il soggetto dovrebbe pesare tra 70,7 e 78,1 kg. Siccome il ragazzo pesa 77 kg può essere definito normopeso.

4. I LARN

I Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN) rappresentano il documento nazionale di riferimento redatto dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) rivolto agli esperti del settore della nutrizione per redigere piani nutrizionali per i singoli individui e per le comunità, per aiutare a orientare le politiche sanitarie nazionali, per la corretta etichettatura nutrizionale e per l’eventuale formulazione di nuovi prodotti alimentari.

Il documento analizza e descrive carboidrati e fibra alimentare, proteine, lipidi, acqua, vitamine, sali minerali e fabbisogno energetico.

I valori riportati sono distinti per sesso e fasce di popolazione di riferimento: lattanti, bambini, adolescenti, adulti (maschi e femmine), anziani, donne in gravidanza e allattamento.

I LARN per gli adulti (tra i 18 e 65 anni) consigliano di assumere le seguenti quantità giornaliere.

  • Glucidi: 45-60% dell’apporto giornaliero, di cui non più del 15% da zuccheri semplici. Si consiglia di introdurre almeno 25 g di fibra (12,6-16,7 g ogni 1000 kcal) e di limitare l’uso del fruttosio come dolcificante.

  • Lipidi: 20-35% dell’energia totale della dieta. Le indicazioni fornite consigliano di non superare il 10% di acidi grassi saturi, evitare gli acidi grassi trans e mantenere il livello di colesterolo introdotto al di sotto di 300 mg al giorno.

  • Protidi: pari a 0,9 g per ciascun kg di peso corporeo al giorno.

  • Acqua: tra i 2 e i 2,5 L, considerando anche l’acqua contenuta naturalmente negli alimenti.

  • Vitamine e sali minerali variano a seconda del sesso.

Inoltre l’apporto energetico giornaliero andrebbe suddiviso in tre pasti principali: 20% a colazione, 40% a pranzo, 30% a cena. Due spuntini dovrebbero coprire il restante 10%.

Le porzioni standard

I LARN forniscono anche indicazioni sulle porzioni standard. Una porzione standard è definita come la «quantità di alimento che si assume come unità di riferimento, riconosciuta e identificabile sia dagli operatori del settore nutrizionale e sia dalla popolazione». 

Per esempio, una porzione standard di pasta di semola corrisponde a 80 g, mentre per i grassi da condimento la porzione è di 10 g per il burro e di 10 mL, altrimenti espresso come un cucchiaio da tavola, per l’olio.

Le porzioni standard sono uno strumento utile per la definizione di diete e menù e consentono di uniformare gli standard per gli operatori del settore.

5. Le linee guida per una sana alimentazione

Le linee guida per una sana alimentazione, revisionate nel 2018, consistono in un insieme di indicazioni nutrizionali e consigli alimentari rivolti ai consumatori, che derivano dalla letteratura scientifica recente e sono basati sul modello della dieta mediterranea

Il documento comprende 13 direttive raggruppate in 4 blocchi logici:

1. Bilancia i nutrienti e mantieni il peso

2. Più è meglio

3. Meno è meglio

4. Scegli la varietà, la sicurezza e la sostenibilità.


Blocco tematico Consigli
1. Bilancia i nutrienti e mantieni il peso Una dieta equilibrata consente di mantenere valori normali di peso e prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete, l'obesità e alcuni tipi di tumore.
2. Più è meglio Incrementare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali in quanto ricchi di fibra, acqua, vitamine, sali minerali e molecole bioattive. Consumare acqua in abbondanza.
3. Meno è meglio Ridurre il consumo di grassi saturi, sale, zuccheri semplici e bevande alcoliche, in quanto associati allo sviluppo di numerose patologie.
4. Scegli la varietà, la sicurezza e la sostenibilità Una dieta varia consente di assumente tutti i nutrienti necessari all'organismo; va preferito il consumo dei prodotti di stagione e di quelli a kilometri zero. Bisogna avere cura nella corretta manipolazione e conservazione degli alimenti.

Mettiti alla prova

1. Leggi il testo, individua i 5 errori e correggili.


a. Una dieta equilibrata prevede che l’apporto calorico giornaliero percentuale dei nutrienti sia così ripartito: lipidi 45-60%, carboidrati 25-30%, proteine la restante quota, espressa come 0,9 g/kg di peso corporeo.

b. L’Indice di Muscoli Corporei (IMC) può essere utilizzato per valutare se il peso corporeo si discosta dai valori normali; per esempio un individuo sovrappeso possiede un IMC compreso tra 17,5 e 24,9.

2. Individua i collegamenti tra i due gruppi di espressioni.


a. sale

b. acqua

c. grassi

d. bevande alcoliche


1. il meno possibile

2. scegli quelli giusti

3. più è meglio

4 meno è meglio


a.

b.

c.

d.

............................

............................

............................

............................

3. Vero o falso?


a. Individui con elevata massa grassa hanno un metabolismo basale ridotto.

  •   V       F   

b. Se le entrate energetiche superano la spesa energetica l’individuo aumenta di peso.

  •   V       F   

c. Il metabolismo basale aumenta con l’aumentare dell’età.

  •   V       F   

d. Il peso ideale non è definito in base ai canoni estetici ma in base allo stato di salute.

  •   V       F   

e. La plicometria consente di determinare il peso ideale.

  •   V       F   

4. Utilizza le informazioni contenute nelle tabelle del capitolo per calcolare:

  • l’indice di massa corporea
  • il fabbisogno energetico (calcolando MB e LAF)
  • il tipo morfologico
  • l’intervallo di peso ideale

di una ragazza di 18 anni, che pesa 54 kg, è alta 170 cm e ha uno stile di vita poco attivo.


IMC = ……………………………………………

MB = ……………………………………………

LAF = ……………………………………………

FE = MB x LAF = ……………………………………………

R = ……………………………………………

Tipo morfologico = ……………………………………………

Intervallo di peso ideale = ……………………………………………