1. Diffusione e classificazione dei cereali
Il termine cereale è usato per indicare alcune piante erbacee (piante prive di rami e fusto di legno). I frutti di queste piante vengono macinati per ottenere prodotti sfarinati.
La maggior parte dei cereali appartiene alla famiglia delle Graminacee, che comprende:
- i cereali maggiori, i più coltivati al mondo, come frumento, riso e mais;
- i cereali minori, le cui coltivazioni sono meno frequenti, come orzo e avena.
Gli pseudocereali, come il grano saraceno e la quinoa, hanno caratteristiche simili ai cereali ma derivano da famiglie differenti dalle Graminacee.
I cereali sono un alimento fondamentale per l’uomo fin dall’antichità. Possono infatti essere coltivati in diverse zone climatiche ed essere conservati per lunghi periodi.
La pianta di quasi tutti i cereali è composta da infiorescenza (spiga), frutto (cariosside), foglie e radici.
Le parti che compongono la cariosside sono:
- crusca, la parte più esterna, che fa da protezione;
- endosperma, la parte interna, ricca di amido;
- germe o embrione, la parte del seme che, una volta fecondato, dà origine a una nuova pianta.